Quando verrà il Regno di Dio?

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

I farisei chiedono a Gesù “quando” verrà il Regno di Dio. Gesù risponde “come” viene il Regno di giustizia, di amore e di pace, il Regno in cui tutto è sottomesso ai suoi piedi, fino al pieno compimento, quando Dio sarà tutto in tutti (cfr. 1Cor 15,20-28). Il Regno non viene in maniera trionfalistica, ma umile e silenziosa. Gesù esorta a non fissare l’attenzione su quanti fanno proclami apocalittici, ma su Colui che, passando per la sofferenza, il rifiuto e la croce, sottometterà a sé il male e la morte. Alla fine Egli riapparirà, e la sua venuta sarà improvvisa come un fulmine. 

Meditazione

Quando l’uomo vive profugo dalla sua interiorità, vaga alla ricerca di sensazioni e sensazionalismi, a volte anche apocalittici, che lo possano appagare, solleticandolo nelle sue zone meno nobili. La curiosità è la molla della conoscenza, ma l’affannarsi a conoscere profezie dei tempi futuri, di cui non ci è dato di sapere, può distogliere dall’impegnarsi a vivere bene il presente, l’unica cosa che conta. Per questo Gesù elude e delude la domanda dei farisei sul “quando viene”, invitandoli a scoprire “come viene” il Regno di Dio per poter poi comprendere “come lo si accoglie”. Il Regno di Dio è già presente nel mondo, ma i farisei lo attendono ancora. Se, infatti, Gesù scaccia i demoni con il dito di Dio vuol dire che il Regno di Dio è già venuto (cfr. Lc 11,20). Gesù è il Re di questo Regno, nel quale si vive solo di amore. Per questo, laddove si fa spazio all’ingresso dell’amore di Dio, lì si impianta il Regno. Esso è presente nella Parola, nell’Eucaristia, nella Chiesa, nella vita di quanti credono al Vangelo, ma anche nel cuore di tutti gli uomini di buona volontà, in special modo nelle pieghe nascoste della vita quotidiana degli afflitti, dei poveri, dei misericordiosi, dei miti, dei perseguitati. Il Regno di Dio lo si accoglie fidandosi e affidandosi al Re di giustizia e di pace, con la confidenza e la fragilità dei bambini (cfr. Mt 18,1-5). Accogliendo poi in sé il dono del Risorto, lo Spirito Santo, si cammina sulle strade del mondo avendo come punto di riferimento sempre la Patria del cielo, di cui noi siamo cittadini (cfr. Fil 3,20; Ef 2,19). È lì che è salito Colui che ha sofferto per noi e che un giorno ritornerà come un ladro di notte (cfr. 1Ts 5,2), per portarci con sé nella gloria di Dio.

Preghiera

Accogli, Signore, la mia difficoltà a riconoscere la tua presenza nella mia vita, perdona la mancanza di umiltà che impedisce al Regno di realizzarsi in pienezza. 

Agire

Cercherò di riconoscere e valorizzare i semi del regno di Dio nella mia vita. 

Meditazione del giorno a cura di monsignor  Giovanni Ricchiuti, vescovo eletto di Altamura – Gravina – Acquaviva delle Fonti, tratta dal mensile Messa Meditazione,  per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti: info@edizioniart.it 

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ZENIT Staff

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