LONDRA, mercoledì, 11 marzo 2009 (ZENIT.org).- il Cardinale George Pell, Arcivescovo di Sydney (Australia), ha affermato che la Chiesa cattolica in Occidente è perseguitata e discriminata dal laicismo in un intervento alla Oxford University Newman Society il cui contenuto è stato raccolto da “L’Osservatore Romano”.
Il porporato, che ha offerto una conferenza sull’intolleranza, ha spiegato che affrontare l’intolleranza religiosa è uno dei compiti cruciali dei cristiani nel XXI secolo, osservando che “i cristiani devono riscoprire il coraggio se devono affrontare questo problema. Devono riscoprire il loro talento per dimostrare che esistono stili di vita migliori per edificare una buona società”.
Questa intolleranza, ha osservato, deriva dalla nuova e pericolosa tendenza all’uso di leggi antidiscriminazione e di rivendicazione dei diritti umani che attaccano il ruolo della religione nella vita pubblica.
Per il Cardinale, l’aumento dell’intolleranza ha portato a rafforzare il conformismo e a privare il cristianesimo della forza della sua testimonianza pubblica.
La Chiesa cattolica in Occidente, ha riconosciuto, è sotto pressione perché “l’intimidazione e l’emarginazione nei confronti dei cristiani vengono passate sotto silenzio”.
A questo proposito, ha ricordato gli atti di vandalismo contro le comunità cristiane della California, che si sono opposte alla legge sul matrimonio omosessuale.
“In una democrazia sana le persone dovrebbero essere libere di discutere e criticare le convinzioni degli altri. La reciprocità è essenziale, ma i laici sembrano preferire strade a senso unico”, ha affermato il Cardinale Pell.
“I credenti non dovrebbero essere trattati dai Governi come una minoranza meramente tollerata e destabilizzante, i cui diritti devono sempre essere al secondo posto rispetto alle istanze laiche”, ha concluso.