CITTA’ DEL VATICANO, martedì, 3 novembre 2009 (ZENIT.org).- La Visita Apostolica che sta passando in esame gli “aspetti fondamentali delle religiose negli Stati Uniti” “avrà probabilmente conseguenze in altre parti del mondo”.
Ad affermarlo è il Cardinale Franc Rodé, C.M., prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, in una dichiarazione pubblicata questo martedì dalla Sala Stampa della Santa Sede.
La Visita Apostolica agli Istituti di Religiose negli Stati Uniti risponde alle preoccupazioni sul “benessere delle religiose e della vita consacrata in generale”, che i cattolici statunitensi hanno fatto giungere per parecchi anni al dicastero.
In questo senso, la dichiarazione indica che “la moltitudine e la complessità di tali questioni è stata esposta chiaramente da oratori e partecipanti al Simposio sulla Vita Religiosa celebrato allo Stonehill College nel settembre 2008”.
“Ciò mi ha aiutato a capire che una valutazione di questo tipo sulle sfide che affrontano le singole religiose e le loro Congregazioni potrebbe beneficiare la Chiesa nel suo insieme, così come le religiose e gli Istituti coinvolti”, ha spiegato il Cardinal Rodé.
“Si spera che questa Visita Apostolica incoraggi le vocazioni e garantisca un futuro migliore per le religiose”, segnala il porporato che ha ordinato la Visita.
“La mia speranza – aggiunge – è che la Visita Apostolica non solo fornisca alla Santa Sede un’analisi esaustiva delle condizioni della vita religiosa negli Stati Uniti, ma sia anche un’opportunità realistica e di grazia per l’introspezione personale e comunitaria, come superiore e sorelle che cooperano a questo studio”.
La Visita Apostolica è stata annunciata nel gennaio scorso. Fino ad adesso si è chiusa la prima fase, in cui le Superiore Generali hanno comunicato le loro speranze e preoccupazioni direttamente alla Visitatrice Apostolica, madre Mary Clare Millea, A.S.C.J.
Nel compiere un bilancio positivo di questa prima tappa, il Cardinal Rodé ha indicando nella sua dichiarazione di questo martedì di essere “lieto per la risposta volontaria” di “più di tre quarti delle Superiore Generali”.
Poco dopo, l’Instrumentum Laboris (documento di lavoro) è stato inviato a tutte le Superiore Generali per farlo giungere a ogni religiosa, perché lo prenda in considerazione nella preghiera, nello studio e nel dibattito con le consorelle.
La Visita si trova quindi nella seconda fase, in cui “le Superiore Generali stanno rispondendo a un questionario che offrirà un profilo della realtà attuale di ogni Istituto e delle sue prospettive future”, ha spiegato il Cardinale.
“Il Centro per la Ricerca Applicata all’Apostolato, CARA, dell’Università di Georgetown sta collaborando alla raccolta di informazioni e preparerà un rapporto analitico sui dati raccolti nella Parte A del questionario”, prosegue la dichiarazione.
Il rapporto, aggiunge, “verrà reso pubblico e dovrà fornire importanti informazioni sulle possibili tendenze future della vita religiosa negli Stati Uniti”.
Secondo la dichiarazione del porporato, “questa è la pratica che la Santa Sede segue in una Visita Apostolica che si realizza ad inquirendum et referendum (cioè studiata e riferita allo studio)”.
Il Cardinale spiega anche che “questo dicastero non formulerà conclusioni o piani d’azione, se ce ne sono, finché il rapporto finale della Visitatrice non sarà stato valutato”.
“Finora – ha confessato Rodé – mi sento incoraggiato dagli sforzi per identificare i segni di speranza, così come le preoccupazioni, nelle Congregazioni religiose negli Stati Uniti”.
La dichiarazione termina con un appello del Cardinale alla preghiera per sostenere l’iniziativa: “Chiedo a tutte le persone di buona volontà di unirsi in preghiera per i frutti di questo sforzo per promuovere l’identità cattolica e la vitalità della vita delle religiose”.