Un meeting analizza la beata Battista Varano e i suoi scritti

Giornata di studio dell’Osservanza francescana al femminile

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ROMA, mercoledì, 4 novembre 2009 (ZENIT.org).- Sabato 7 novembre si svolgerà a Camerino (Macerata) una Giornata di studio sulla beata Battista Varano e i suoi scritti, organizzata dal Monastero Santa Chiara di Camerino in collaborazione con il Monastero Santa Lucia di Foligno e la Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani della Pontificia Università Antonianum di Roma.

Alla sessione del mattino, presieduta da padre Pietro Messa, ofm, parteciperanno Pierluigi Falaschi, che interverrà sul tema “Battista e il suo tempo: tra Giulio Cesare Varano e papa Alessandro VI”, “Maria Grazia Nico Ottaviani”, su “Le donne dei Varano”, Nicoletta Giovè, su “La scrittura di una donna, la scrittura di Battista Varano”, e Giancarlo Breschi, sul tema “Appunti sulla lingua della beata Battista Varano”.

Il pomeriggio, i lavori saranno presieduti dal prof. Roberto Lambertini e vedranno intervenire Silvia Serventi, su “Lo status quaestionis circa gli scritti di Battista Varano”, Adriano Gattucci, ofm, su “‘Eranome in tanto fastidio le cose devote e li frati e le sore’. L’Autobiografia”, Massimo Reschiglian, ofm, su “Le Istruzioni al discepolo tra comunicazione sapienziale e riferimenti autobiografici” e Angela Emmanuela Scandella, osc, su “Aspetti dell’esperienza spirituale di Battista da Varano”. Concluderà i lavori Gabriella Zarri alle 17.15.

Camilla Varano nacque a Camerino il 9 aprile 1458. Suo padre, Giulio Cesare, fu duca di Camerino. Tipico signore rinascimentale, aveva combattuto per vari Papi e in diverse città italiane, e attraverso una politica di matrimoni si era imparentato con le principali dinastie regnanti.

Contro i disegni del padre, che la vedeva già destinata a un matrimonio di nobile convenienza, Camilla maturò la vocazione per la vita religiosa. Nel 1481 entrò quindi nel monastero di Santa Chiara di Urbino, uno dei luoghi più rappresentativi del movimento dell’osservanza.

Il 4 gennaio del 1484, fatta la sua professione religiosa con il nome di suor Battista, insieme ad altre otto sorelle di Urbino entrò nel nuovo Monastero di Camerino, fatto costruire da suo padre.

Nel 1505 Papa Giulio II la inviò a fondare un Monastero di clarisse a Fermo, e nel 1521-22 si recò a San Severino Marche per formare le clarisse locali, che avevano assunto in quel periodo la Regola di Santa Chiara.

Morì il 31 maggio 1524 durante un’epidemia di peste.

Nel giugno scorso è stato approvato un miracolo attribuito alla beata Battista Varano e riguardante la guarigione, nel 1877, di una bambina di Camerino, Clelia Ottaviani, affetta da rachitismo.

Per ulteriori informazioni sulla Giornata di studio, clarissecamerino@tiscali.it

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ZENIT Staff

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