Il Papa invoca la pace e il rispetto dei diritti a Mogadiscio

Da tre giorni è in corso una violenta battaglia nella capitale somala

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ROMA, mercoledì, 25 agosto 2010 (ZENIT.org).- Benedetto XVI ha lanciato questo mercoledì un pressante appello perché si ponga fine alla violenza in Somalia, dopo l’attentato di questo mercoledì all’hotel “Mona” di Mogadiscio ad opera di un commando di ribelli islamici delle milizie Shebab che ha causato 43 morti.

Gli assalitori sono entrati nell’hotel, situato nei pressi del Palazzo presidenziale e frequentato da esponenti del governo e del parlamento somalo, ed hanno ucciso tutti coloro che si trovavano sul loro cammino.

I probabili autori dell’attentato appartengono a un gruppo integralista somalo, appoggiato da estremisti provenienti da Iraq, Afghanistan e Pakistan, che si batte contro il Governo di transizione, sostenuto a sua volta dalla forza militare panafricana.

“Sono vicino alle famiglie delle vittime e a tutti coloro che, in Somalia, soffrono a causa dell’odio e dell’instabilità”, ha poi aggiunto.

“Auspico che, con l’aiuto della comunità internazionale, non si risparmino sforzi per ristabilire il rispetto della vita e dei diritti umani”, ha concluso il Pontefice.

Intanto, il 25 agosto, almeno 6 civili sono morti negli scontri tra esercito e insorti islamici Shebab in corso per il terzo giorno consecutivo, a Mogadiscio.

Nelle prime tre settimane dello scorso luglio durante gli scontri tra le due fazioni c’erano stati 160 civili feriti, mentre, secondo l’Alto Commissariato ONU per i Rifugiati, 11.500 persone erano fuggite dalla capitale somala, devastata già da 19 anni di guerra civile.

Dall’inizio della nuova offensiva lanciata dalle milizie Shebab sono morte almeno 80 persone.

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ZENIT Staff

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