CITTA’ DEL VATICANO, mercoledì, 25 agosto 2010 (ZENIT.org).- La Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli ha destinato più di 1,2 milioni di euro a 131 centri di prevenzione e trattamento di malattie dell’Aids presenti in 41 Paesi.
Questo aiuto è stato possibile grazie a un generoso benefattore, informa l’agenzia vaticana Fides, che dipende da questa Congregazione.
La maggior parte dei contributi è stata destinata all’Africa, dove 104 strutture di 24 Paesi hanno ricevuto aiuto. Seguono l’America, con 14 centri di assistenza in 6 Paesi, l’Asia, con 11 strutture in 9 Paesi, e l’Oceania, con 3 centri di 2 Paesi che hanno ricevuto aiuti.
L’Aids è una delle pandemie più diffuse al mondo, soprattutto in Africa. Nonostante i nuovi successi medici e la scoperta di sempre più farmaci efficaci, la malattia provoca ogni anno molti decessi.
In questo senso, è molto importante promuovere i programmi di prevenzione per far capire alla popolazione i rischi che derivano dal contatto, soprattutto intimo, con le persone portatrici del virus.
Il dicastero missionario ha inoltre destinato quasi 300.000 euro al sostegno ai rifugiati, soprattutto nelle regioni di Likouala (Repubblica del Congo), del Darfur (Sudan), di Kilwit (Repubblica Democratica del Congo) e di Gulu (Uganda), oltre che alle vittime del terremoto di Haiti.
I rifugiati, che vivono in condizioni deplorevoli e soffrono la fame, sono un’altra sfida presente in molte parti del mondo a causa delle guerre e delle catastrofi naturali.
Aiutarli non è solo un gesto di carità cristiana, ma anche un segno di solidarietà dettato dalla giustizia sociale alla quale hanno diritto tutti i popoli.