Il Papa ai religiosi: siate “cercatori di Dio” e “Vangelo vivente”

Nell’udienza in Vaticano ai Superiori generali e alle Superiore generali

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ROMA, venerdì, 26 novembre 2010 (ZENIT.org).- Siate “cercatori di Dio” oltre il provvisorio e annunciate al mondo la bellezza della fede e l’“ignoto”: è l’incoraggiamento rivolto questo venerdì da Benedetto XVI ai partecipanti all’Assemblea generale semestrale dell’Unione dei superiori generali (Usg) e al Comitato direttivo dell’Unione internazionale delle superiore generali (Uisg) durante una udienza in Vaticano. 

Nei giorni scorsi 160 membri dell’Usg, che riunisce la quasi totalità degli ordini e delle congregazioni religiose maschili, si è riunito a Roma per riflettere sul presente e sul futuro della vita consacrata in Europa.

Nel suo indirizzo di saluto al Papa il Presidente dell’Usg, don Pascual Chávez Villanueva, ha detto che per la vita consacrata questo è “un tempo difficile, in cui il contesto sociale e culturale non favorisce la stima e l’attenzione a una scelta così bella e così impegnativa: seguire il Signore Gesù attraverso la pratica dei consigli evangelici”.

“Abbiamo visto che il problema della vita consacrata – ha spiegato – è di vivere la sua identità ‘profetica’, ritornando a essere significativa, valorizzando come un dono anche la ‘minorità’, la perdita di rilevanza sociale o di significatività, ‘l’invisibilità’: difatti nell’Europa odierna siamo poco conosciuti, meno apprezzati, ma non importa”.

Perciò, ha aggiunto, “la vita consacrata è chiamata a uno sforzo per recuperare una sua voce dentro la società europea. Non è questione di fascino, bensì di fedeltà”. E questo attraverso un triplice impegno: “ritrovare la profondità dell’esperienza spirituale; costruire comunità dove si vive con gioia il dono della fraternità; recuperare la centralità della missione e servirla con più trasparenza”.

Nel suo discorso il Papa ha invitato i religiosi a passare “dalle cose secondarie a quelle essenziali, a ciò che è veramente importante; cercate il definitivo, cercate Dio, mantenete lo sguardo rivolto a Lui. Come i primi monaci, coltivate un orientamento escatologico: dietro il provvisorio cercate ciò che rimane, ciò che non passa”.

“Siate sempre appassionati cercatori e testimoni di Dio!”, ha esclamato Benedetto XVI ricordando che “il rinnovamento profondo della vita consacrata parte dalla centralità della Parola di Dio”.

Successivamente il Papa ha accennato al forte calo delle vocazioni religiose, soprattutto in Europa.

Secondo quanto ricordato durante i lavori assembleari da fra José Rodríguez Carballo, Ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori, tra il 1977 e il 2005 i religiosi sacerdoti in Europa sono passati da 64.803 a 59787; mentre nello stesso periodo i religiosi laici sono diminuiti da 24.460 a 19.574, e le religiose da 388.693 sono passate a 322.995.

“È il Vangelo vissuto quotidianamente – ha detto a questo proposito il Papa – l’elemento che dà fascino e bellezza alla vita consacrata e vi presenta davanti al mondo come un’alternativa affidabile. Di questo ha bisogno la società attuale, questo attende da voi la Chiesa: essere Vangelo vivente”.

Ai religiosi il Pontefice ha anche chiesto di non trascurare la fraternità, riproponendola come “uno degli aspetti che maggiormente cercano i giovani” quando si avvicinano alla scelta religiosa, e “un elemento profetico importante […] in una società fortemente individualistica”.

Necessario poi, ha continuato, “un serio e costante discernimento […] per riconoscere quello che viene dal Signore e quello che gli è contrario”. “Senza il discernimento, accompagnato dalla preghiera e dalla riflessione, la vita consacrata corre il pericolo di accomodarsi sui criteri di questo mondo: l’individualismo, il consumismo, il materialismo; criteri che fanno venir meno la fraternità e fanno perdere fascino e mordente alla stessa vita consacrata”.

Benedetto XVI ha infine ricordato ai religiosi la loro chiamata “a portare il Vangelo a tutti, senza confini”. “Andate, dunque, e in fedeltà creativa fate vostra la sfida della nuova evangelizzazione. Rinnovate la vostra presenza negli areopaghi di oggi per annunciare, come fece san Paolo ad Atene, il Dio ‘ignoto’”.

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ZENIT Staff

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