MADRID, giovedì, 2 dicembre 2010 (ZENIT.org).- In occasione della Giornata Mondiale per la Lotta all’Aids, che si è celebrata questo mercoledì, la Rete Gesuita Africana contro l’Aids (AJAN) ha diffuso un messaggio in cui ha espresso la propria inquietudine per “il calo della partecipazione internazionale nella lotta alla pandemia, che si riflette nella grave scarsità di finanziamento per le cure antiretrovirali per salvare vite umane”.
Il messaggio, firmato dal presidente dei Superiori Maggiori dell’Africa e del Madagascar, il gesuita Fratern Masawe, esprime grande preoccupazione per il problema attuale del finanziamento dei farmaci antiretrovirali.
“Un finanziamento instabile o stagnante potrebbe mettere in pericolo l’offerta e l’ampiezza della terapia antiretrovirale, con impensabili conseguenze fatali, compreso un ritorno ai giorni in cui l’Aids era una condanna a morte”.
Per padre Masawe, “lo scorso anno i rapporti diffusi dagli organismi coinvolti hanno presentato un panorama oscuro, in cui i donatori non rispettano gli impegni presi e i principali organismi di finanziamento diminuiscono i fondi messi a disposizione”.
Questo deficit di finanziamento “mette in pericolo il considerevole – per quanto insufficiente – progresso realizzato fino a questo momento nell’estensione delle cure ai Paesi in via di sviluppo”.
La pagina web dell’African Jesuit AIDS Network (AJAN, http://www.jesuitaids.net/go.aspx?ID=6&TL=6), tra tanti documenti e informazioni sull’argomento, spiega in un articolo le dichiarazioni di Benedetto XVI sulla prevenzione della malattia rilasciate durante il viaggio in Africa del 2009.
Padre Masawe ribadisce la scommessa sul suo approccio di lavoro, che integra l’aspetto spirituale, quello psicosociale e quello materiale, insieme alle necessità mediche delle persone malate e coinvolte nella questione.
In un ventaglio di fronti contro la pandemia – scuole, parrocchie, università, centri comunitari, ospedali… –, gesuiti e laici offrono sostegno e assistenza a persone con l’Hiv e alle loro famiglie,e si sforzano di trovare i mezzi per lanciare un adeguato messaggio pro-vita e di prevenzione.
L’AJAN è stata creata nel 2002 dai Superiori Maggiori della Compagnia di Gesù in Africa e Madagascar (JESAM) per incoraggiare e assistere i gesuiti a “rispondere all’Hiv/Aids in modo efficace, evangelico e coordinato, con la compassione, il ringraziamento e la fiducia di Gesù Cristo”.
Oggi i Gesuiti e molti laici lavorano a 150 progetti collegati all’Aids in 22 Paesi subsahariani.