Il Papa: la difesa della pace è legata alla tutela dell'ambiente

Nell’udienza al nuovo ambasciatore di Costa Rica presso la Santa Sede

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ROMA, venerdì, 3 dicembre 2010 (ZENIT.org).- La difesa della pace passa attravsero la tutela dell’ambiente. E’ quanto ha detto questo venerdì Benedetto XVI nell’udienza a Fernando Felipe Sánchez Campos, nuovo ambasciatore di Costa Rica presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle Lettere credenziali. 

Nel suo discorso di indirizzo al Papa, il neo ambasciatore ha affermato che il suo Paese nel 2010 ha investito quasi la metà del budget nazionale “nella promozione di opere sociali – soprattutto nel campo dell’educazione, della salute, delle abitazioni, con un’attenzione particolare verso i più bisognosi -”, riservando “più di una quarta parte del territorio nazionale alla tutela dell’ambiente, oltre al contributo rispettoso alla promozione della pace nella nostra regione”, tanto da ricevere il Premio Nobel della Pace.

“Il nostro successo come Paese – ha continuato il diplomatico – è dovuto, in larga misura, all’aver dedicato sforzi e risorse a fare della giustizia sociale e del bene comune gli assi centrali della nostra vita in società e i principali ‘fari’ in grado di illuminare i processi di sviluppo integrale in Costa Rica”.

Tuttvia, nonostante il successo nel mantenere gli indici di povertà sotto controllo, il Paese è preoccupato dall’attuale “ondata di violenza, criminalità e narcotraffico che sta colpendo la regione centroamericana e che implica indubbiamente grandi esigenze nel campo della sicurezza civile”.

A questo proposito, ha continuato Sánchez Campos, il Governo di Costa Rica ha deciso di affrontare la povertà e l’emarginazione, potenziando la convivenza sociale, con borse di studio e aiuti speciali concessi a studenti poveri in zone marginali, e nuovi programmi, come la “Rete di assistenza ai bambini a rischio sociale e ad anziani abbandonati”.

Nel suo discorso il Papa ha espresso apprezzamento per il contributo che il Paese dà alla tutela dell’ambiente e alla ricerca di un equilibrio fra lo sviluppo umano e la conservazione delle risorse.

A questo proposito, ha spiegato, “la difesa della pace sarà favorita anche dalla tutela dell’ambiente, poiché sono due realtà intimamente legate fra loro”. E per questo ha incoraggiato tutti i costaricani “a continuare a potenziare tutto ciò che favorisce uno sviluppo umano autentico, in armonia con il creato, evitando interessi falsi e privi di lungimiranza in un tema così importante”.

Per quanto riguarda il femoneo della criminalità, Benedetto XVI ha sottolineato che è importante che le autorità “non vacillino nel rifiutare con fermezza l’impunità, la delinquenza giovanile, il lavoro infantile, l’ingiustizia e il narcotraffico, promuovendo misure importanti per la sicurezza civile, l’adeguata formazione dei bambini e dei giovani, la dovuta attenzione ai detenuti, l’efficace assistenza sanitaria a tutti, in particolare ai più bisognosi e agli anziani, come pure programmi che permettano alla popolazione di ottenere un’abitazione degna e un impiego dignitoso”.

Il Santo Padre ha quindi ricordato che grazie alla firma del “Patto di San José” il valore della vita umana fin dal concepimento è stato riconosciuto esplicitamente. A questo proposito ha poi espresso l’auspicio che la Costa Rica “non violi i diritti del nascituro con leggi che legittimino la fecondazione in vitro e l’aborto”.

La famiglia, ha osservato infine, è “istituzione che sta subendo, forse più di qualunque altra, l’attacco delle trasformazioni ampie e rapide della società e della cultura, e che, tuttavia, non può perdere la sua vera identità, poiché è chiamata a essere vivaio di virtù umane e cristiane”.

“In tal senso – ha concluso –, la Chiesa non si stancherà d’incoraggiare in modo particolare i giovani, affinché scoprano la bellezza e la grandezza che comporta il servire fedelmente e generosamente l’amore matrimoniale e la trasmissione della vita”.

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ZENIT Staff

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