di Serena Sartini
ROMA, domenica, 9 gennaio 2011 (ZENIT.org).- La risposta ai terroristi autori dell’attentato di Capodanno alla comunità copta in Egitto è “il perdono”, ma occorre dire una volta per tutte “basta all’odio e al terrorismo, basta con il sangue”. Nel giorno della manifestazione di solidarietà in piazza della Repubblica, a Roma, a sostegno dei cristiani in Egitto, in seguito agli attentati di dieci giorni fa, monsignor Barnaba El Soryany, vescovo copto-ortodosso della comunità di Torino e Roma, lancia un appello: “Libertà religiosa per ciascuna confessione”.
Eccellenza, quale è il senso della manifestazione di questa domenica?
“Vogliamo mostrare il nostro dolore per quello che è successo a Capodanno in Egitto alla comunità copta. I nostri fratelli cristiani in Egitto vivono nella paura, con il dolore, con le lacrime negli occhi. Vogliamo mostrare a tutto il mondo il nostro dolore. Non è una manifestazione di protesta, è una giornata di solidarietà: vogliamo portare la voce dei nostri fratelli d’Egitto in Italia. Chiedono la solidarietà da parte tutto il mondo: basta con la violenza, col terrorismo, non soltanto in Medio Oriente, in Libano, ma anche in Sudan, in Africa, in ogni Paese”.
Come si svolgerà la manifestazione?
“Sarà presente tutta la comunità copta di Roma, circa 6mila persone. Si tratta di una manifestazione organizzata dalla nostra comunità, non ci saranno altre religioni: né musulmani, né ebrei… Arriveranno alcuni politici e delegati del Vaticano”.
Mons. Barnana, la comunità copta non gradisce la presenza dei musulmani nella manifestazione di oggi. Perché?
“La decisione della comunità è di non avere musulmani perché vogliamo evitare problemi. Ma noi vogliamo bene ai fratelli musulmani: aspettiamo una manifestazione da loro e se ci invitano parteciperemo”.
Come sono i rapporti con i musulmani?
“Non ci sono problemi, specialmente in Italia: con i musulmani siamo fratelli. La comunità copta vive in pace con tutto il mondo. I nostri fedeli non danno fastidio perché il nostro messaggio è cercare la pace, la solidarietà con tutti. Vogliamo essere tutti uniti contro il terrorismo”.
Cosa si sente di dire agli autori degli attentati di Capodanno in Egitto?
“Li perdono. Noi sempre perdoniamo di fronte a questi fatti. Non è la prima volta che subiamo attacchi: è successo dieci anni fa sempre a Capodanno e sempre in Egitto. Anche in quel caso abbiamo perdonato. Poi è successo il 6 gennaio dello scorso anno. Anche in quel caso la nostra risposta è stata il perdono, perché la nostra fede ci insegna a perdonare l’altro. Noi perdoniamo ma voglio dire: basta con il terrorismo, basta con il sangue”.
Eccellenza, avete paura di nuovi attacchi?
“Penso che tutto il mondo abbia paura in questi giorni, specialmente dopo la minaccia fatta prima di Natale sul sito islamico con le minacce di nuovi attentati”.
Cosa si aspetta dall’Unione europea e dalla comunità internazionale?
“Spero che tutti condannino il terrorismo, aspettiamo la solidarietà da tutto il mondo. Ma soprattutto vogliamo che sia garantita la libertà religiosa, che possiamo vivere tranquillamente nei nostri Paesi”.
Nel mondo ci sono numerosi casi di persecuzioni verso cristiani…
“Purtroppo noto una catena che si dilata sempre più: persecuzione verso cristiani in Iraq, in Libano, in Medio Oriente, in Sudan, in Nigeria. Faccio appello alla comunità internazionale affinché faccia qualcosa per i cristiani perseguitati”.