Santa Veronica Giuliani: l’Amore si è fatto incontrare

A 350 anni dalla nascita della santa clarissa cappuccina

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ROMA, lunedì, 11 luglio 2011 (ZENIT.org).-  Il 27 dicembre 1660 nacque santa Veronica Giuliani. Il 350° centenario della sua nascita che si sta celebrando è caratterizzato da numerosi interventi volti a illustrare la vita e spiritualità di questa santa clarissa cappuccina. 

Di seguito un interessante ritratto della santa scritto dalle clarisse suor Marie Colette Roussey e suor Marie Pascale Gounon.

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La vita di santa veronica Giuliani (1660-1727) è molto conosciuta, grazie al suo Diario, un giornale di ventiduemila pagine manoscritte, un tesoro spirituale.

La sua vita ha avuto, all’apparenza un percorso classico, comune a molte religiose del suo tempo, ma l’intensità del suo amore e delle sue esperienze mistiche, ne fa una santa fuori dal comune anche se particolarmente rappresentativa della spiritualità cappuccina che essa stessa portò al suo culmine. Per questa ragione è proposta per essere onorata un giorno del titolo di Dottore della Chiesa.

Nacque a Mercatello d’Urbino, tra Marche e Umbria, da una famiglia agiata e molto pia. Suo padre era ufficiale porta-stendardo della guarnigione locale. Ultima di cinque figlie ebbe un’infanzia felice, malgrado la morte della madre all’età di sette anni. Vivacissima ed estremamente sensibile, essa sentì, già dalla sua giovinezza, un’attrattiva irresistibile per la persona di Gesù e godette di grazie speciali. Durante una Settimana santa, racconta: «Mi sembra di aver visto il Signore coperto di ferite, che mi invitava alla devozione verso la sua Passione, dopodichè sparì. Tutto questo è rimasto così profondamente impresso dentro di me che non potrò mai dimenticarmelo». Volle imitare le sofferenze dei martiri di cui viene letta la vita e un giorno prese con le mani dei carboni ardenti per provare il supplizio del fuoco. «Il giorno della mia prima Comunione, racconta, mi ero proposta di chiedere a Gesù di fargli dono di tutta me stessa e di donargli un santo amore per amarlo e compiere la sua volontà. Comunicandomi per la prima volta era come se fossi uscita da me stessa ed ebbi la sensazione di un grande calore che mi consumava internamente, si sarebbe detto che il mio cuore bruciasse e non potevo rientrare in me». Ha già il desiderio di consacrarsi al Signore: «Più diventavo grande, più provavo l’ardente volontà di consacrarmi al Signore». […] Sceglie le Cappuccine di Città di Castello a causa della loro reputazione di grande austerità. Il 26 ottobre 1677, essa ricevette l’abito e il nome di suor Veronica.

Come san Francesco, soffre nel vedere tanti uomini trascurare l’amore per il Signore e perdersi e capisce che non basta contemplare il Cristo nella sua Passione, ma bisogna associarsi alla sua opera di salvezza soffrendo con lui. Ne suo ardore di vedere il Cristo riconosciuto e amato, essa si offre come vittima sacrificale per i peccatori. […] Il 9 luglio 1727 il Signore la chiama a sé per l’unione definitiva. Le sue ultime parole furono: «L’Amore si è fatto incontrare».

Da: M.C. Roussey – M.P. Gounon, “Nella tua tenda per sempre”. Storia delle Clarisse. Un’avventura di ottocento anni, a cura di R. Bartolini, Ediz. Porziuncola, Assisi, pp. 1200; 44 tavole a colori; stampe inedite della vita di santa Chiara.

Per informazioni e prenotazioni Edizioni Porziuncola, Via Protomartiri francescani, 4 – 06088 S. Maria degli Angeli, Assisi (PG) – Italia – tel 075.8051498 – fax 075.8051598 – email:edizioni@assisiofm.org

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ZENIT Staff

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