ROMA, venerdì, 29 luglio 2011 (ZENIT.org).- Lavoro e impresa da un lato e famiglia e maternità dall’altro non dovranno essere più avversarie in futuro. Quello che è l’auspicio di tante mamme e famiglie in alcuni contesti è già una concreta realtà. È il caso di Happy Child, nata nel 2002 come rete di strutture per la prima infanzia. Oggi questo network conta oltre 50 strutture in tutta Italia, tra asili nido, scuole materne e ludoteche.
L’idea di Rita Zecchel, fondatrice e presidente di Happy Child, è quella di sostenere le donne lavoratrici in un processo virtuoso che non le penalizzi sul piano economico e le preservi dai pregiudizi di cui spesso sono vittime, secondo i quali una donna con figli in azienda non è una lavoratrice affidabile, in quanto troppo distratta dalle esigenze familiari. Nulla di più falso. Come dimostra l’esperienza messa in piedi dalla Zecchel, le imprese possono sostenere in modo agevole la maternità e, al tempo stesso, le giovani mamme non saranno mai di impaccio per la produttività: al contrario, possono diventare una vera risorsa e mettere in gioco doti, esperienza e sensibilità di cui gli uomini e le donne senza figli non dispongono.
“Dieci anni fa – ha raccontato Rita Zecchel il 28 luglio al Fiuggi Family Festival durante il convegno “Famiglia-Lavoro: nuova frontiera”, a cura del Forum delle associazioni familiari – ero titolare di un’azienda in cui quasi tutti i dipendenti erano donne in età fertile. Dissi loro: ‘se vorrete dei figli, loro saranno anche nostri’. Non va fatta alcuna discriminazione contro le donne che rientrano dal congedo di maternità, perché queste avranno acquisito capacità del tutto specifiche, a partire dall’attitudine al multitasking”.
In definitiva, si è constatato che la maternità incide assai poco a livello economico sull’impresa, mentre le criticità sono soprattutto di carattere organizzativo. Di qui la nascita di Happy Child, vera e propria azienda di servizi, articolata sulle normali regole dell’imprenditoria e che si distingue per la forte ricerca di un obiettivo sociale come il servizio alla famiglia. In uno studio promosso da Confindustria, Happy Child è stata indicata tra le dieci aziende per le politiche family friendly e in particolare mom friendly. Nella sua mission rientrano la realizzazione di asili nido per venire incontro alle esigenze delle famiglie; la consulenza e la formazione per le famiglie; la progettazione di programmi a sostegno della maternità sulla base della legge 53/2000; la partecipazione e la sponsorizzazione di eventi a favore della famiglia; la realizzazione di campagne pubblicitarie a favore della maternità; la diffusione di iniziative a favore della conciliazione.
Qualsiasi donna in età fertile e desiderosa di avere bambini è in una botte di ferro se viene assunta da Happy Child. Qualora aspettasse un figlio, il resto dell’organico viene sensibilizzato a compiere uno sforzo in più per colmare il momentaneo vuoto. Durante la gravidanza la lavoratrice sarà tutelata assumendo nuove e più consone mansioni, mentre al ritorno dalla maternità potrà usufruire del part time o di altre formule vantaggiose. È inoltre prevista una banca del tempo per venire incontro alle esigenze della dipendente al rientro dalla maternità, compatibilmente con le esigenze aziendali. La persona che effettua sostituzione di maternità, infine, non viene licenziata al rientro della titolare, ma generalmente viene confermata e indirizzata a un altro settore. Inutile dire che nei primissimi anni di vita i figli delle dipendenti sono accolti nei nidi Happy Child a condizioni vantaggiose.
Nel 2011, inoltre, è partito un progetto pilota in cui Happy Child è stata una delle prime aziende a sperimentare un percorso volontario di certificazione dell’Impegno per la Conciliazione lavoro e famiglia.
Attraverso la Carta per la conciliazione famiglia-lavoro, infine, Happy Child ha lanciato un Comitato interno di conciliazione famiglia-lavoro, la formazione continua e la comunicazione, con lo scopo di monitorare costantemente i risultati della politica di conciliazione, sensibilizzare tutti i livelli dell’azienda in merito e, sul piano delle relazioni esterne, fornire testimonianza dei successi ottenuti da Happy Child in un’ottica di comunità realmente solidale e responsabile.
Per ulteriori informazioni, www.happychild.it