Il Papa: il risultato dell'evangelizzazione è legato all'unità della Chiesa

Cattolici e ortodossi riflettono insieme sulla nuova evangelizzazione

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SALONICCO, venerdì, 2 settembre 2011 (ZENIT.org).- “La sorte dell’evangelizzazione è certamente legata alla testimonianza di unità data dalla Chiesa”. E’ questo il messaggio che Papa Benedetto XVI ha fatto giungere, attraverso il Cardinale Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, al simposio cattolico-ortodosso in svolgimento in questi giorni a Salonicco (Grecia).

Il XII simposio, che termina questo venerdì, è stato promosso dall’Istituto Francescano di Spiritualità della Pontificia Università Antonianum e dal Dipartimento di Teologia della Facoltà teologica ortodossa dell’Università Aristoteles di Salonicco.

Il tema, “La testimonianza della Chiesa nel mondo contemporaneo”, rappresenta una delle principali preoccupazioni attuali del Papa, come ammette egli stesso nella sua lettera.

L’evangelizzazione “ha bisogno oggi di un rinnovato vigore in molte delle regioni che per prime ne accolsero la luce, e che sperimentano gli effetti di una secolarizzazione capace di impoverire l’uomo nella sua dimensione più profonda”.

“In realtà assistiamo, nel mondo contemporaneo, a fenomeni contraddittori: da un lato si registra una diffusa distrazione o anche insensibilità nei confronti della trascendenza, dall’altro, vi sono numerosi segni che attestano il permanere, nel cuore di molti, di una profonda nostalgia di Dio, che si manifesta in modi diversi e pone numerosi uomini e donne in atteggiamento di sincera ricerca”, aggiunge.

La situazione attuale pone “a cattolici ed ortodossi le medesime sfide”, osserva il Papa, indicando che “la sorte dell’evangelizzazione è certamente legata alla testimonianza di unità data dalla Chiesa”.

Come evangelizzatori, “dobbiamo offrire ai fedeli di Cristo l’immagine non di uomini divisi e separati da litigi che non edificano affatto, ma di persone mature nella fede, capaci di ritrovarsi insieme al di sopra delle tensioni concrete, grazie alla ricerca comune, sincera e disinteressata della verità”, conclude citando l’Esortazione apostolica Evangelii nuntiandi di Papa Paolo VI.

Il XII Simposio intercristiano per il dialogo ecumenico ha voluto, secondo i suoi organizzatori, sottolineare l’importanza per la vita dei cristiani di un maggiore approfondimento nella relazione tra l’azione missionaria e il cammino verso l’unità visibile della Chiesa, in linea con il congresso ecumenico di Edimburgo (1910), del quale si è appena celebrato il centenario.

Anche se questo congresso non fa ufficialmente parte del dialogo ecumenico, cerca di aumentare la conoscenza reciproca tra le varie tradizioni spirituali e teologiche. Il primo incontro si è celebrato nel 1992 a Creta, l’ultimo a Roma nel 2009, sulla figura di Sant’Agostino.

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ZENIT Staff

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