La carità della condivisione

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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ROMA, sabato, 15 settembre 2012 (ZENIT.org).

Lettura

Alla festa dell’Esaltazione della Croce segue la memoria della Beata Maria Vergine Addolorata. L’esaltazione del Figlio nel dono dell’amore, che si offre interamente al Padre per gli uomini, trova un riverbero nell’amore della Madre che, sul Calvario, compie a sua volta l’ultima consegna del Figlio che le è stato affidato. Gesù coinvolge nel gesto supremo della sua offerta e del suo amore coloro che gli appartengono e che lo amano.

Meditazione

Questa ricorrenza richiama alcune condizioni fondamentali della vita umana: la maternità, il dolore, l’amore. Si può partecipare per amore al dolore di un altro, come Maria partecipa al dolore del Figlio in Croce. Nello stesso tempo, si può offrire se stessi insieme con Cristo che si offre al Padre. Questo permette che il dolore, ogni dolore, anche quello che ci viene ingiustamente provocato, trovi uno scopo e realizzi un’utilità, diventando gesto di amore. Soffro con te perché ti amo. Soffro per amore. Maria sotto la Croce, accanto al Figlio, è l’immagine della condivisione e partecipazione, della vicinanza a chi soffre. Maria non può liberare il figlio suo dal dolore, non può staccare i chiodi della croce. Ma può stare accanto a Lui, rendendogli visibile e sperimentabile la vicinanza del Padre celeste e la partecipazione di tutti gli uomini e di tutte le donne, che lei rappresenta insieme con Giovanni. Sotto la Croce nasce un’umanità nuova, fatta di amore e di condivisione, nasce una nuova famiglia, vivificata non dalla familiarità del sangue materno, ma dallo spargimento del sangue di Gesù. «Donna, ecco tuo figlio. Figlio, ecco tua madre». Questa nuova parentela prende dentro tutti gli uomini. Attraverso Maria e Giovanni e tutti coloro che sono chiamati ad essere fratelli, sorelle e madri, una nuova fraternità percorre il mondo e diventa la novità di vita che si realizza nella carità vissuta, nella partecipazione al dolore dell’altro, povero, malato, derelitto. La Croce viene esaltata non solo davanti al Padre, ma anche nella vita degli uomini e diventa salvezza, accoglienza, abbraccio. I drammi della vita non separano gli uomini e non li fanno fuggire gli uni dagli altri, ma li stringono in una nuova solidarietà, come testimoniano tutte quelle persone che nei secoli della storia cristiana hanno realizzato tutte le forme della carità e hanno dato la vita per i fratelli.

Preghiera

Addolorata, in pianto, la Madre sta presso la Croce da cui pende il Figlio. Santa Madre, deh voi fate, che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore. Uniscimi al tuo dolore per il Figlio tuo divino che per me ha voluto patire (Stabat Mater).

Agire

Oggi voglio accogliere con amore una sofferenza fisica o morale, anche imprevista, e offrirla in unione al sacrificio di Cristo e alla condivisione di Maria.

Meditazione del giorno a cura di Don Angelo Busetto, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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