Domani tutte le parrocchie italiane saranno mobilitate per parlare di UnoDiNoi e raccogliere le firme per far arrivare alle Istituzioni europee la richiesta di riconoscere nel bambino non ancora nato un titolare a pieno titolo dei diritti umani.
«Ci auguriamo che siano migliaia e migliaia gli italiani che sottoscriveranno l’appello» afferma Maria Grazia Colombo, portavoce del Comitato italiano UnoDiNoi «e questo a prescindere dal loro essere credenti o no. La firma non difende una questione religiosa ma l’affermazione del laicissimo principio di uguaglianza, porta a compimento il lungo cammino dei diritti umani che nel corso dei millenni ha progressivamente cancellato ingiuste aree di “non umanità”: gli schiavi, i neri, le donne…
«L’Europa si vanta di essere la culla di questi diritti, eppure proprio ora che il grande sogno europeista si sta realizzando scopriamo che alla sua base non c’è più l’uomo ma il commercio, le banche, la burocrazia. Una scelta forte per l’uomo vuol dire anche riportare il vecchio continente al cuore del suo ideale.
«La campagna di raccolta di adesioni proseguirà fino al prossimo 1 novembre, ma in questa specialissima Giornata di mobilitazione ci rivolgiamo soprattutto ai credenti ai quali consegniamo una speranza in più: quella di dare un segno di grande unità su temi, come il rispetto dell’uomo, sui quali non può esserci incertezza.
«I vescovi europei hanno detto ieri, incontrando il Papa, che l’Europa è al bivio e deve scegliere se abbandonarsi alla tentazione di rinnegare sé stessa, la propria storia, i propri ideali o se riprendere il suo ruolo di motore della civiltà. “Siamo pronti a scendere in piazza per difendere questi valori” hanno detto.
«UnoDiNoi può segnare proprio l’inversione di marcia del Vecchio Continente. Ma le firme devono essere tante» conclude Colombo «più del milione minimo richiesto dalla normativa. Per questo chiediamo a tutti di recarsi nei centri di raccolta firme o aderire online entrando nel sito www.firmaunodinoi.it».
Per informazioni: www.firmaunodinoi.it