“Chiamati alla santità” è il tema del pellegrinaggio degli ammalati, del personale e del volontariato sanitario alla Tomba di Pietro, organizzato dal Centro diocesano per la pastorale sanitaria del Vicariato di Roma nell’Anno della fede. L’evento si svolgerà sabato 25 maggio, dalle 14.30, a piazza San Pietro e vedrà la partecipazione di circa 3mila persone, guidate dal cardinale vicarioAgostino Vallini, che presiederà la Messa nella basilica vaticana, alle 16.
Tra i concelebranti, anche il vescovo Lorenzo Leuzzi, delegato per l’assistenza religiosa negli ospedali di Roma, e monsignor Andrea Manto, direttore del Centro diocesano per la pastorale sanitaria, che spiega: «In questo Anno della fede vogliamo camminare insieme con tutto il mondo sociosanitario. La sofferenza è un luogo teologico e antropologico importante per creare percorsi di vera santità intesa sia come redenzione della sofferenza che come santificazione dell’ammalato e dell’operatore sanitario. Intraprendere un itinerario ecclesiale nella pastorale della salute significa infatti condividere la propria fede così da renderla esperienza di comunione ecclesiale e di uscita dalla solitudine».
Gli fa eco il vescovo Lorenzo Leuzzi, che aggiunge: «La presenza della Chiesa nel mondo socio-sanitario, sempre più marginalizzata negli ultimi anni, deve essere messa al centro dei percorsi di cura a garanzia della dignità dell’uomo contro ogni forma di “oggettivazione”, sia ideologica che religiosa: curare sempre, guarire se è possibile! È la nuova evangelizzazione della pastorale della salute. Essere buoni samaritani significa essere segno del passaggio di Gesù che cura, annunciatori di una presenza reale e storica che salva e sostiene la vita dell’uomo».
Il pellegrinaggio è una proposta della diocesi di Roma che vedrà la partecipazione della Conferenza episcopale del Lazio. «Hanno aderito diverse diocesi che invieranno rappresentanze – anticipa monsignor Manto – da Rieti, ad esempio, verranno in 300, guidati dal vescovo Delio Lucarelli». All’iniziativa parteciperanno anche tante realtà vicine al mondo della sofferenza, dall’Unitalsi alle Misericordie e all’Amci (Associazione medici cattolici italiani).