Farmaci e fede. Questa è la miglior combinazione per riuscire ad accettare il morbo di Parkinson. Lo ha dichiarato domenica scorsa il maggior esperto della malattia degenerativa in Germania, il neurologo Wolfgang Oertel, nel corso della trasmissione Peter Hahne, della ZDF, il secondo canale della televisione pubblica.
Come riferito dall’agenzia evangelica Idea, Oertel ha fatto la sua dichiarazione in un colloquio con il teologo evangelico Jürgen Mette, da alcuni anni affetto dalla malattia.
Mette, che è vicepresidente della fondazione Marburger Medien, ha spiegatocome il Parkinson ha influenzato la sua vita personale e la sua fede. Mentre prima aveva poca comprensione per chi era malato, oggi è molto più sensibile ed attento.
Il Parkinson ha cambiato anche la sua comprensione teologica. In particolare un versetto della Seconda lettera ai Corinzi lo aiuta a ritrovare la serenità interiore: “Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza”(2Cor 12,9).
Il teologo, che non si aspetta nulla di “spettacolare”, ha dichiarato anche di avere capito che l’agire di Dio si manifesta attraverso l’azione dei medici e dei terapeuti.