Il processo di riconciliazione tra Ucraina e Polonia: un passo urgente e necessario

A fine giugno, l’arcivescovo Sviatoslav Shevchuk visiterà la Polonia per firmare la dichiarazione comune tra la Chiesa cattolica polacca e quella Greco-Cattolica ucraina

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Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo Maggiore di Kyiv-Halych, capo della Chiesa Greco-Cattolica in Ucraina, visiterà la Polonia dal 26 al 29 giugno in occasione del 70° anniversario del massacro di Volyn e del 1025° anniversario del Battesimo cristiano della Russia. “Credo che come cristiani e rappresentanti delle nostre Chiese, dobbiamo svolgere un ruolo molto importante nel mantenere la riconciliazione ucraino-polacca” ha dichiarato l’arcivescovo all’agenzia d’informazione polacca KAI. “E se seguiamo i fratelli polacchi con la richiesta di perdono, vuol dire che ci sentiamo colpevoli di questo chi si è successo in Volyn” ha aggiunto. 

Gia nel marzo di quest’anno è stato preparato, infatti, un messaggio per l’anniversario della strage di Volyn, annunciato dal Sinodo della Chiesa Greco-Cattolica in Ucraina. Nel 1943, la regione ucraina fu scenario di una drammatica pulizia etnica contro i polacchi da parte dei nazionalisti ucraini, supportati attivamente dalla popolazione locale che odiava la minoranza. Le vittime del massacro non furono solo polacchi, ma anche russi, ebrei, armeni, cechi e numerose persone appartenenti a minoranze di altre nazionalità residenti a Volyn.

Uno dei punti salienti della visita sarà la dichiarazione comune della Chiesa Cattolica in Polonia e in Ucraina e della Chiesa Greco-Cattolica in Ucraina. Il 28 giugno, infatti, presso la sede della Conferenza Episcopale Polacca in Varsavia, sarà annunciata la dichiarazione congiunta firmata da Shevchuk per la Chiesa Greco-Cattolica in Ucraina, dall’arcivescovo Józef Michalik a nome della Chiesa Cattolica in Polonia e dall’Arcivescovo Mieczyslaw Mokrzycki in nome della Chiesa Cattolica in Ucraina.

Il documento sarà una tappa importante nel processo di riconciliazione polacco-ucraino, portato avanti da oltre 25 anni dalla Chiesa Cattolica polacca e quella Greco-Cattolica ucraina. Per la prima volta, inoltre, alla stesura di un documento del genere, ha partecipato il Presidente della Conferenza Episcopale ucraina, l’arcivescovo Cattolico di Leopoli, Mieczyslaw Mokrzycki, ex segretario di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.

Il primo incontro dei vescovi cattolici polacchi e greco-cattolici ucraini ebbe luogo in Vaticano nel 1987. Un grande passo verso la riconciliazione fu poi la Messa celebrata da Giovanni Paolo II nel 2001 a Leopoli, durante il quale il cardinale Lubomir Husar, capo della Chiesa Greco-Cattolica in Ucraina, sottolineò l’importanza della “riflessione sulla riconciliazione ucraino-polacca”. Nel discorso, il porporato pronunciò anche la parola “scusa”.  Bisogna ricordare infine una lettera comune della Chiesa Greco-Cattolica in Ucraina e l’Episcopato polacco a Varsavia.  

“Questi sono stati passi determinanti di un percorso comune intrapreso dai miei predecessori” ha detto ancora a KAI mons. Schevchuk. Un percorso, ha proseguito, “approvato dal Beato Giovanni Paolo II che è sempre stato un grande patrono della Chiesa Greco-Cattolica, e aveva davvero nel cuore la riconciliazione ucraino-polacca”.

“Ucraina e Polonia sono nazioni fraterne, figlie della Chiesa Cattolica” ha poi affermato il Capo della Chiesa Greco-cattolica in Ucraina. “Abbiamo avuto una storia difficile che non possiamo cambiare, ma insieme possiamo costruire un futuro fatto di cooperazione tra le nostre Chiese e tra le persone, cercando anche il modo per guarire la memoria nazionale”.

Il processo di riconciliazione tra le due nazioni “non è ancora stato completato”, secondo l’arcivescovo Schevchuk. Eppure è un passo urgente da compiere, ha soggiunto, soprattutto adesso che “si sta avvicinando l’anniversario della tragedia di Volyn, e tutto il dolore ritorna”.

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Mariusz Frukacz

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