Il Population Research Institute, nel weekly briefing del 24 giugno, ha pubblicato un servizio a firma di Anne Roback Morse, secondo cui il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti nel suo ultimo rapporto (Trafficking in Persons Report), constata che la Cina è scesa nella classifica ed è diventata un paese destinatario del traffico del sesso.
Secondo il Dipartimento di Stato USA, la politica del figlio unico adottata 33 anni fa in Cina è la principale causa dell’incremento del traffico sessuale e della prostituzione all’interno del paese.
La politica del figlio unico ha costretto centinaia di milioni di coppie cinesi a scegliere se avere un figlio femmina o un figlio maschio, e la scelta si è risolta in grandissima maggioranza verso la scelta di un figlio maschio.
Le figlie femmine non sono state fatte nascere, è stato praticato un aborto selettivo nei confronti delle bambine. Attualmente ci sono oltre 30 milioni di maschi in più delle femmine. Si tratta di una popolazione pari al numero delle donne di California, Texas e Pennsylvania messe insieme. Immaginate di cancellare tutte le donne di questi tre stati, a quel punto gli uomini si metteranno in viaggio per cercare le donne.
La politica del figlio unico in Cina ha quindi cancellato almeno 37 milioni di bambine. Ed è evidente che la risposta alla domanda di donne ha fatto esplodere il fenomeno del traffico sessuale e della prostituzione. Si sono verificati, infatti, rapimenti di donne dalle zone rurali verso le città. Il crimine organizzato sta “esportando” donne dalle altre nazioni verso la Cina. Donne provenienti da Russia, Europa, Africa e dalle Americhe sono state rapite, comprate, ingannate, e portate in Asia per cercare di colmare la mancanza di 37 milioni di donne.
Questi tristi dati sono solo uno dei tanti motivi per cui la politica del figlio unico dovrebbe essere abolita…