La recente legalizzazione di matrimoni omosessuali in Francia ancora non ha archiviato gli argomenti e il dibattito sta continuando.
I fautori del cambiamento nella definizione del matrimonio spesso si appellano alla tolleranza, alla comprensione e all’accettazione di chi è diverso per sostenere la loro posizione. Ora che la Francia ha risposto a questo appello, chi non è d’accordo con il cambiamento sta scoprendo che non c’è spazio per l’opposizione.
L’organizzazione statunitense C-FAM (Catholic Family and Human Rights Institute) ha riferito che le autorità francesi “hanno deciso che i dimostranti pro-famiglia sono una minaccia pubblica”.
“Sono stati soggetti a controlli di identità senza fondamento, arresti arbitrari e detenzioni, così come alla brutalità della polizia tra aggressioni fisiche e gas lacrimogeni”, ha riportato C-FAM la settimana scorsa.
L’articolo riferisce del resoconto del giornale francese Le Figaro secondo il quale, lo scorso 26 maggio, si sono verificati mille arresti e cinquecento detenzioni di persone che hanno espresso la propria opinione contro il matrimonio omosessuale.
C-FAM ha messo a confronto il comportamento della polizia in due occasioni diverse: a maggio durante i violenti disordini scoppiati a seguito di una vittoria della squadra di calcio di Parigi, sono state arrestate soltanto undici persone; invece, durante una manifestazione a favore del matrimonio tradizionale nello stesso mese, quasi 300 persone sono state arrestate.
Secondo C-FAM, diversi video delle proteste mostrano come la polizia antisommossa francese carica i manifestanti pacifici, le famiglie con bambini e persone anziane o disabili con gas lacrimogeni.
L’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa ha tenuto un’udienza sulle proteste e secondo il Centro Europeo per la Legge e la Giustizia ci sono prove di brutalità “contro il movimento sociale in difesa della famiglia che sfida la legge che apre al diritto al matrimonio e all’adozione per le coppie dello stesso sesso”.
Secondo il Centro Europeo per la Legge e la Giustizia, la protesta contro il matrimonio omosessuale è la più grande protesta sociale dal maggio 1968.
Un rapporto presentato dal Centro Europeo per la Legge e la Giustizia conteneva numerosi account personali di persone che hanno dichiarato l’uso eccessivo della forza da parte delle autorità.
“Al minimo movimento della folla, la polizia ha immediatamente e ripetutamente usato gas lacrimogeni per contenerli e per disperderli”, si legge nel rapporto che descrive la protesta di circa un milione di persone dello scorso 24 marzo.
“Nessuno è stato risparmiato: donne, bambini, anziani, disabili. I dimostranti sono stati calpestati e picchiati. Una donna è stata schiacciata da un furgone della polizia”, ha affermato il rapporto.