Il sangue dei martiri, affermava Tertulliano, è seme di nuovi cristiani. Intuizione quanto mai azzeccata, quella del celebre apologeta vissuto tra II e III secolo. La storia degli ultimi duemila anni, del resto, è una costante riproposizione di feroci persecuzioni verso i discepoli di Cristo, i quali, tuttavia, anziché estinguersi, aumentano.
Il triste fenomeno in età contemporanea si è persino acutizzato, in molte zone del pianeta si assiste a persecuzioni sistematiche, di forte intensità e gravide di ideologia. Secondo la Commissione episcopale dell’Unione europea, i cristiani vessati nel mondo sono circa 200 milioni. In Occidente, dove in apparenza i cristiani sono liberi di professare liberamente la propria fede, si assiste sovente a forme diverse di vessazione, per cui i valori propri del Cristianesimo vengono costantemente messi sotto accusa in nome di una non meglio precisata laicità.
Historia magistra vitae, affermavano i contemporanei di Tertulliano. E allora, ai persecutori di oggi basterebbe volgere lo sguardo al passato per comprendere l’inutilità delle loro azioni. Significativo che anche in quest’epoca segnata da un’escalation di violenze anti-cristiane, il numero di battezzati continua a lievitare. Dal 2005 al 2012 i fedeli cattolici sono aumentati passando da 1.115 a 1.229 milioni, con un aumento del 10,2 per cento.
Il dato è stato diffuso dall’Annuario Statistico della Santa Sede pubblicato in questi giorni. L’area con più cattolici continua ad essere l’Europa (23% del totale), sebbene la crescita sia meno dinamica rispetto ad altre zone del pianeta. È proprio l’Africa – martoriata da attentati che colpiscono con efferata crudeltà le comunità in Nigeria, Repubblica Centrafricana, Kenya, Somalia – a confermarsi il continente con la maggior crescita: qui i fedeli sono passati dal 13,8% del 2005 al 16,2% del 2012.
Con l’11% di cattolici, l’altra area che registra una crescita costante di battezzati è l’Asia, seconda solo al “continente nero” in quanto a persecuzioni. Nonostante la diffusione capillare delle sette evangeliche, si consolida poi la posizione dell’America con il 49% dei cattolici battezzati nel mondo. Stabile anche l’incidenza in Oceania.
Si parla tanto di calo di vocazioni. Non si specifica tuttavia che questa tendenza negativa riguarda soltanto il mondo occidentale. Dal 2005 al 2012, infatti, il numero dei sacerdoti complessivi ha subito un aumento di due punti percentuali. Si è passati dai 406.411 sacerdoti suddivisi in 269.762 diocesani e 136.649 religiosi ai 414.313 di cui 279.561 membri del clero diocesano e 134.752 del clero religioso.
La crescita è maggiore tra i seminaristi. Se nel 2005 erano 114.439, nel 2012 erano 120.051, facendo registrare un aumento del 4,9%. A guidare la classifica, in questo caso è l’Asia, con una crescita del 18%, seguita dall’Africa con il 17,6% e dall’Oceania con 14,2%. Leggera la diminuzione in America (- 2,8%), mentre è consistente il calo in Europa, dove dal 2005 al 2012 il numero di giovani entrati in seminario ha subito una flessione del 13,2%. Un’analisiaccurata dei dati riguardanti le vocazioni sacerdotali nel mondo è stata realizzata da Vittorio Formenti e Enrico Nenna, dell’Ufficio centrale di statistica della Santa Sede.