Gmg di Rio: il Papa venuto "dalla fine del mondo" torna in America Latina

Padre Federico Lombardi svela tutte le curiosità dietro la prima Giornata Mondiale della Gioventù di Papa Bergoglio

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Altri cinque giorni e da Fiumicino partirà l’aero che trasporterà Papa Francesco a Rio de Janeiro per il suo primo viaggio internazionale, in occasione della Giornata mondiale della gioventù 2013. “Siamo tutti emozionati per questo grande viaggio” ha dichiarato padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, illustrando oggi ai giornalisti il programma dellasettimana di Bergoglio in Brasile, dal 22 al 29 luglio. Un programma che sembra sintetizzare i punti chiave del suo pontificato: la devozione mariana; l’attenzione ai malati, ai poveri e ai detenuti; i messaggi forti a vescovi, cardinali e politici. Il tutto in perfetta continuità con Benedetto XVI.

L’itinerario del viaggio che seguirà Francesco è infatti quello già deciso per Ratzinger, ha sottolineato padre Lombardi. Mentre nella prima bozza era stato definito un programma “più leggero” (idoneo anche alle forze fisiche del Papa emerito), con il cambio di pontificato, sono rimaste invariate le date previste, ma il progetto è stato “intensificato e arricchito di ulteriori eventi”. Tra questi: il pellegrinaggio al Santuario di Aparecida, la visita alla favela di Varginha e all’ospedale francescano che si occupa di ragazzi indigenti o dipendenti da alcool e droghe, l’incontro con il Comitato del Celam e le classi dirigenti del Paese.

“Papa Francesco, compiendo questo viaggio, riprende l’eredità di Papa Benedetto”, ha sottolineato Lombardi: Ratzinger infatti “aveva confermato la Giornata mondiale della gioventù a Rio e la presenza del ‘Papa’, come in tutte le Gmg, anche se il Papa non sarebbe stato lui”. E neanche a farlo apposta il Pontefice argentino si trova a tornare “alla fine del mondo”, in America Latina, il suo continente, il che “dà un tono molto particolare di attesa e di partecipazione a questa visita”.

Un po’ come successe con la Gmg del 2005, ha osservato Lombardi facendo un “simpatico parallelismo”. In quell’occasione, il Papa neo eletto Benedetto XVI compì il suo primo viaggio “nella sua patria, in Germania, a Colonia, per la Giornata mondiale della gioventù decisa dal suo predecessore Giovanni Paolo II”. Tra l’altro, Francesco – ha ricordato il direttore della Sala Stampa vaticana – è il terzo Papa che va in Brasile: Wojtyla c’era stato quattro volte, “tre per viaggi consistenti e la quarta come tappa di atterraggio verso l’Argentina”. Benedetto XVI vi si era recato una sola volta per la Conferenza generale dell’episcopato latinoamericano ad Aparecida e per la canonizzazione di San Frei Galvão a San Paolo.

Proprio la visita ad Aparecida è l’evento che spicca maggiormente nell’itinerario di Bergoglio, occupando l’intera giornata di mercoledì 24 luglio, “giorno che invece avrebbe potuto essere di riposo in una bozza precedente di programma”. La visita nel Santuario che ogni anno attira milioni di pellegrini, ha spiegato padre Lombardi, è stata “fortemente voluta dal Santo Padre, sia per motivo di devozione mariana personale”, sia per il fatto che esso è il luogo in cui si è svolta la grande assemblea dell’episcopato latinoamericano che ha dato vita all’omonimo documento “la cui redazione è stata guidata dall’allora cardinale Bergoglio”.

Il Documento, ha sottolineato il gesuita, “è qualcosa che il Papa ha molto presente” ed “esprime le sue prospettive sulla missionarietà della Chiesa nel nostro tempo e nel continente latinoamericano”. Tanto che alla fine di ogni Udienza con un presidente dell’America Latina, il Santo Padre “gli dà una buona lettura offrendogli il Documento di Aparecida e suggerendogli di leggerlo durante il viaggio di ritorno” ha riferito il portavoce.

Ha poi aggiunto che Papa Francesco “è stato naturalmente invitato dai vescovi organizzatori e promotori della Giornata mondiale della gioventù”, ovvero mons. Orani Tempesta, arcivescovo di Rio de Janeiro, e il cardinale Damasceno Assis, presidente della Conferenza episcopale del Brasile. Anche la presidente Dilma Roussef, venuta in Vaticano per l’inaugurazione del Pontificato, “aveva incontrato il Papa il giorno seguente invitandolo esplicitamente ad andare in Brasile”. “Papa Francesco aveva confermato immediatamente, pochi giorni dopo la sua elezione”, permettendo quindi a tutta l’organizzazione “di muoversi speditamente senza incertezze” ha detto Lombardi. È notizia recente, inoltre, che la Roussef abbia invitato anche i presidenti delle varie Regioni brasiliane a partecipare al grande evento.

Anticipando le domande dei giornalisti, il direttore della Sala Stampa ha fatto riferimento alle proteste che in questi giorni agitano il Paese. “Molti – ha detto – si domanderanno se ce ne saranno anche in occasione della visita del Papa: lo vedremo…”.  In ogni caso – ha proseguito -le autorità vaticane nutrono “totale fiducia nella capacità delle autorità locali di gestire autorevolmente le situazioni”, quindi “partiamo con totale serenità, sapendo che queste manifestazioni non hanno nulla di specifico nei confronti del Papa e della Chiesa e che la visita in Brasile sarà sicuramente una bellissima occasione”.

Tra gli appuntamenti “classici” di ogni Giornata Mondiale della Gioventù ci sarà poi l’incontro del Papa con i giornalisti durante la traversata in aereo, una pratica avviata dal Beato Wojtyla e proseguita poi da Benedetto XVI. Come in tante altre occasioni, Francesco si riallaccia alle tradizioni dei suoi predecessori, ma le rilegge in chiave personale, più adatte al suo stile e alla sua comunicazione. L’incontro infatti non seguirà lo schema abituale dell’intervista preparata, ha spiegato padre Lombardi: “Il Papa mi ha detto che verrà in mezzo ai giornalisti e li saluterà tutti”, sarà quindi un incontro “ampio, cordiale, spontaneo”.

Lo stesso principio spiega la scelta del Santo Padre di utilizzare per i suoi spostamenti in città la jeep scoperta. Per i tragitti più lunghi verrà utilizzata comunque una macchina coperta, ma per quelli più brevi il Pontefice salirà sulla sua affezionata Papamobile della Mercedes (già trasportata da Roma a Rio), “la stessa che vediamo in tutte le udienze del mercoledì, da cui il Papa scende, sale e fa quello che vuole” ha detto Lombardi. “Non è il massimo della sicurezza” ha osservato qualcuno. D’altronde, riuscireste ad immaginare Papa Francesco che, davanti al milione di persone previsto per la festa di accoglienza a Copacabana, si limita a fare un cenno con la mano dal finestrino?

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Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

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