La chiesa di San Giuda Taddeo nel quartiere Trieste a Roma

Esempio di architettura ecclesiastica del Trentennio del XX Secolo

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Poche volte ci è capitato di disquisire su edifici di culto cristiano di epoca moderna. Ogni edificio sacro ricopre una certa importanza agli occhi dei fedeli, ma è innegabile il fatto che gli edifici con una consistente tradizione storica aiutino quanto meno il fedele ad armonizzarsi maggiormente con il luogo, oltre al fatto che l’occhio ‘artistico’vuole sempre la sua parte. Abbiamo perso ormai da troppi anni, quella voglia di ‘fare arte’ seguendo i canoni classici, sacrificandola sull’altare della novità e dell’innovazione, come se l’animo umano debba essere stupito anziché allietato.

Nel quartiere Trieste a Roma venne costruita nel trentennio del secolo scorso ed inaugurata i 2 agosto 1931 una piccola chiesa dedicata a San Giuda Taddeo Apostolo confinante con l’Istituto delle Suore Carmelitane di Santa Teresa di Firenze – Piccola Casa San Giuda Taddeo.

Spesso tendiamo a ricordarci di Giuda associandolo quasi esclusivamente all’Iscariota che la tradizione cristiana vuole sia stato il traditore di Gesù consegnandolo alle armi romane. Il Giuda a cui è dedicato l’edifico è l’apostolo tanto caro alla fondatrice dell’istituto, Carolina Tozzi, che dedicò la sua vita ai poveri e ai bisognosi. La sua pia ed umile attività di beneficienza iniziò nel 1907, dedicando le sue attenzione alle bambine abbandonate, la cui protezione era evocata mediante l’adorazione di un quadro raffigurante San Giuda Taddeo, che ancora oggi è possibile ammirare all’interno della sacrestia della chiesa. Durante i suoi pellegrinaggi, Carolina Tozzi portava con se nella mente e nel cuore la fede per San Giuda, facendo apostolato verso tutti coloro i quali era possibile far conoscere la vita e le opere del Santo. A partire dal 1922 l’istituto passò sotto la direzione delle Suore Carmelitane di Santa Teresa di Firenze, i cui membri dedicarono la loro vita e il loro tempo al servizio delle orfane, finanziato dalla beneficenza e generosità dei devoti di San Giuda. L’opera continuò anche dopo la costruzione della chiesa, per accogliere ragazze madri e donne in grandi difficoltà, diventando in questo modo un importante punto di riferimento per la crescita fisica e spirituale di bambine e ragazze con gravi problemi affettivi ed economici.

Ma chi era Giuda Taddeo? Nacque in Persia in data imprecisata e fu uno degli apostoli di Gesù, nonché importante figura di ‘Catholicos di tutti gli Armeni. Due sono le opere che vengono con quasi assoluta certezza a lui attribuite: la cosiddetta ‘lettera di Giuda’ e il ‘Vangelo di Taddeo’, quest’ultimo testo apocrifo. Interessante è la ricostruzione del quadro storico che è possibile avanzare analizzando il testo della ‘lettera’. Qui Giuda si presenta come fratello di Giacomo il Minore e quindi figlio di Maria di Cleofa, una delle tre ‘Marie’ presenti sottola Crocedi Gesù. Il padre dunque era Alfeo, probabilmente fratello di Giuseppe. Ne consegue che Giuda era quindi, se confermato, cugino di Gesù.

La chiesa presenta una semplice facciata di gusto neoclassico con due coppie di paraste collocate ai lati del portale, sormontate da semicapitelli corinzi. L’interno è ad un’unica navata molto luminosa le cui pareti presentano colori chiari e semplicemente arredate, le cui caratteristiche tardo-ottocentesche sono ancora bene evidenti, nonostante la totale assenza di elementi decorativi parietali. Dopo l’entrata sulla destra è visibile un Crocifisso di incerta datazione e realizzazione, di grande espressività e di discreta fattura artistica. In fondo sulla sinistra è visibile una pala dedicata a S. Antonio, mentre ai lati dell’Altare Maggiore sono visibili l’Altare al Sacro Cuore di Gesù e l’Altare alla Madonna, dove si trova una tela dipinta dal pittore Ballerini, una immagine della Vergine Maria che solleva il Gesù e lo stringe al cuore.

Nella sua estrema semplicità ed austerità, questo edificio trasuda amore e grande conforto, dando modo ai fedeli di percepire tutta l’energia profusa in quasi cento anni da parte di persone che hanno sempre aiutato il prossimo in modo sincero e disinteressato.

Paolo Lorizzo è laureato in Studi Orientali e specializzato in Egittologia presso l’Università degli Studi di Roma de ‘La Sapienza’. Esercita la professione di archeologo.

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Paolo Lorizzo

Paolo Lorizzo è laureato in Studi Orientali e specializzato in Egittologia presso l'Università degli Studi di Roma de 'La Sapienza'. Esercita la professione di archeologo.

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