La preghiera: un grande dono che unisce la famiglia

Una famiglia polacca racconta la propria esperienza di pellegrinaggio a Jasna Gora, testimoniando quanto sia importante pregare e dialogare insieme ai propri figli

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Ogni anno, sono più di 4 milioni i pellegrini nel Santuario di Jasna Góra, provenienti dalla Polonia e da tutto il mondo. In particolare il flusso di fedeli si concentra nei mesi estivi di luglio e agosto, durante i quali circa 150.000 persone visitano il Santuario, alcuni venendo addirittura a piedi dalle diverse parti del Paese. Sull’importanza e sul ruolo della preghiera e dei pellegrinaggi nella famiglia, ZENIT ha raccolto la testimonianza di una famiglia polacca, intervistando i coniugi Adam e Sylvia Kubaccy, genitori di tre figli: Marek (12 anni), Julia (9 anni) e Natalia (4 anni). 

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Qual è il ruolo della preghiera nella vostra vita quotidiana familiare?

Adam Kubacki: La preghiera è parte integrante della nostra vita familiare. Io sono credente e, pertanto, la fede cristiana e la preghiera hanno un grande potere spirituale e morale. La preghiera è una conversazione con Dio: quando succede qualcosa di negativo, ci rivolgiamo a Dio e preghiamo con più fervore. L’anno scorso, ad esempio, ho deciso di andare in pellegrinaggio da Varsavia a Czestochowa, dopo aver scoperto una grave malattia che aveva colpito mia mamma. Inizialmente, sono partito con l’intenzione di chiedere al Signore di dare forza a mia madre per combattere la malattia, poi ho pensato, perché non pregare direttamente per la sua guarigione? Per Dio tutto è possibile! Mia moglie ha poi voluto accompagnarmi in pellegrinaggio insieme ai nostri figli. Mi sembrava impossibile realizzare questo pellegrinaggio, anche perché i bambini sono ancora piccoli. Invece, quest’anno siamo andati tutti da Varsavia a Czestochowa, al santuario nazionale della Madonna Nera e devo dire che il pellegrinaggio è stato una grazia per tutta la famiglia. 

Nella vostra famiglia pregate insieme, l’uno per l’altro?

Sylwia Kubacka: Naturalmente durante la preghiera non dimentichiamo di ringraziare Dio per noi stessi e di chiedere una grazia l’uno per l’altro. Con questa intenzione siamo andati a Jasna Gora dalla Beata Vergine Maria. Sempre nella preghiera chiediamo Dio e Maria che ci diano l’amore per rafforzare la nostra fede e per accettare la volontà del Signore, nella vita di tutti i giorni, che non è sempre facile. Oltre alla preghiera comune, per noi e per i nostri bambini è importante anche andare insieme a Messa. È una cosa che ci unisce molto. I bambini ci imitano nella fede. Addirittura, la sera, senza la benedizione non riescono ad addormentarsi.

Entrambi accennavate alle difficoltà da affrontare nella vita quotidiana. In che modo la preghiera aiuta ad affrontare certe situazioni difficili?

Sylwia Kubacka: Come dicevo, credo che più di ogni altra cosa la preghiera unisca la famiglia. Senza dubbio poi aiuta a superare i momenti e le esperienze negative. Quando qualcosa di brutto tocca la nostra famiglia o i nostri amici, ci rivolgiamo a Dio e cerchiamo comunque di rendere grazie. Spesso, preghiamo per la salute dei bambini malati che conosciamo, e i nostri figli hanno imparato che tutto va affidato a Dio.

Il mondo di oggi presenta molte minacce ai giovani. In che modo, secondo voi, è possibile proteggere i bambini e i giovani dalla cattiva influenza della società e rafforzare in loro i veri valori?

Sylwia Kubacka: Prima di tutto in una famiglia ci deve essere il dialogo, conversare con i propri figli. Certamente, poi, il padre e la madre devono dare l’esempio con la propria vita, e anche con la preghiera. È edificante per noi come genitori vedere che il bambino sta pregando e va in quella direzione che noi gli abbiamo indicato.

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Mariusz Frukacz

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