35 anni, divorziata, incinta, abbandonata dal padre del bambino, già sposato e con un figlio. Di casi come quello di Anna Romano, giovane commessa di Roma residente ad Arezzo, se ne sentono tanti. Sono numerose le donne costrette a subire questa situazione di solitudine e umiliazione, in un momento di delicata vulnerabilità come quello di portare una vita in grembo. L’epilogo, il più delle volte, è lo stesso: porre fine a questa gravidanza che sembra generare solo sofferenze.
Anche Anna ci aveva pensato in effetti. Anzi, proprio il ‘suo uomo’ le aveva consigliato di abortire, dicendo “di non avere nessuna intenzione di occuparsi del bambino in arrivo”, come lei stessa racconta. Anna, però, nonostante la disperazione, non ha ceduto, è andata avanti e ha cercato conforto nelle persone vicine. Nella sua famiglia, innanzitutto, con cui ha trascorso le vacanze estive in Puglia. E poi in Francesco, il Papa che riesce a far oltrepassare il suo affetto oltre le mura vaticane.
La ragazza madre, a luglio, aveva indirizzato infatti una lettera a “Sua Santità Francesco, Città del Vaticano”. Un gesto istintivo, di chi non ha nulla da perdere: magari quella lettera andrà a finire insieme a mille altre inviate al Pontefice da tutto il mondo, probabilmente il Papa non la leggerà mai, ha pensato la donna. Anna quasi si è pentita di questo ‘sfogo’ con il Santo Padre; ha deciso quindi di raccontarlo solo ai suoi genitori e alla migliore amica e di non pensarci più.
Quando, martedì scorso, alle quattro del pomeriggio, sul display del cellulare è apparso un numero fisso da Roma, la ragazza non ha minimamente pensato che dall’altro capo del telefono ci potesse essere il Papa. “Ho visto un numero fisso di Roma che non conoscevo, ho risposto e sono rimasta senza parole” ha detto la donna.
“Pronto Anna? Sono Papa Francesco”. La naturalezza con cui il Pontefice si presenta al telefono dei fedeli è disarmante. Anna ha avuto un sussulto, con una mano tremante reggeva il cellulare, con l’altra si accarezzava il grembo. “Ho pensato a uno scherzo – ha dichiarato – ma poi lui ha fatto riferimento alla lettera”. E, come già detto, nessuno era a conoscenza della missiva.
“Ho ricevuto la tua lettera” le ha detto Francesco. “Sono rimasta pietrificata, ho riconosciuto la sua voce, ho subito capito che era davvero il Pontefice” ha riferito Anna, che aveva avuto la fortuna di vederlo una sola volta da lontano in piazza San Pietro, come migliaia di altri fedeli.
“Non avrei mai immaginato che un giorno il Papa potesse azzerare ogni distanza tra noi chiamandomi al cellulare come fosse un caro e saggio amico” ha affermato, ancora emozionata. “Ho ascoltato le sue parole: aveva letto la mia lettera, mi ha rassicurata dicendomi che il bimbo era un dono di Dio, un segno della Provvidenza. Mi ha detto che non sarei mai rimasta sola” ha proseguito.
Con quei pochi minuti di telefonata, Francesco ha spazzato via l’angoscia annidata in questi mesi nel cuore della ragazza. “Mi ha riempito di gioia quando mi ha detto che ero stata molto coraggiosa e forte per il mio bambino” ha raccontato. Come se non bastasse, Bergoglio le ha poi fatto un altro dono: “Quando gli ho detto che intendevo battezzarlo ma che avevo paura che non fosse possibile perché sono una ragazza madre, già divorziata, lui mi ha rassicurata dicendomi: ‘Sono convinto che non avrai problemi a trovare un padre spirituale, in caso contrario, sappi che ci sono sempre io’”.
Il coraggio di Anna è stato premiato due volte. “Spero che la mia storia – ha dichiarato – sia da esempio a tante donne che si sentono lontane dalla Chiesa solo perché hanno trovato l’uomo sbagliato”. Il bimbo o la bimba – ancora troppo presto per saperlo – nascerà i primi di aprile e verrà quindi battezzato dal Successore di Pietro in persona. La giovane mamma sente che sarà un maschietto. E se così fosse, ha detto: “Lo chiamerò Francesco ovviamente!”