San Giovanni Bosco accolto solennemente a Gerusalemme

Il 10 settembre 2013, alle ore 18, il reliquiario del fondatore della Famiglia Salesiana ha iniziato un viaggio di dieci giorni per la Terra Santa

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San Giovanni Bosco, grande santo dell’Italia settentrionale, è arrivato il 10 settembre 2013 all’aeroporto Ben Gurion dove è stato accolto da Mons. Marcuzzo, Vicario patriarcale a Nazareth, da Don Pier Giorgio e dal Sig. Sizar Marjeh, responsabile per i cristiani presso le Autorità israeliane, e da una delegazione di membri della comunità salesiana e della comunità delle Figlie di Maria Ausiliatrice, due comunità fondate dal santo educatore. In vita egli non aveva mai visitato la Terra Santa.

La cassa di vetro contenente le reliquie del santo è poi arrivata al convento di Ratisbonne, la casa dei Salesiani a Gerusalemme, prima di raggiungere la porta di Giaffa nelle prime ore della sera, sotto lo sguardo attento e felice di numerosi fedeli riuniti, al suono dei tamburi e delle cornamuse degli scouts ed in presenza di Mons. Shomali, Vicario patriarcale a Gerusalemme, di S.B. Mons. Sabbah, Patriarca emerito, di Mons. Marcuzzo, Vicario patriarcale a Nazareth, di Mons. Giuseppe Lazzarotto, Nunzio e Delegato Apostolico e dei rappresentanti o capi delle altre Chiese cristiane di Gerusalemme. Rapidamente il corteo è partito in processione dietro ai Kawas fino al Patriarcato dove il cortile era stato decorato per l’occasione con numerose bandiere del Vaticano. Dopo essere entrata con un concerto di campane che suonavano a festa, la cassa è stata deposta di fronte all’altare per la preghiera dei Vespri presieduta da Mons. Shomali, in una concattedrale colma.

In una breve omelia Mons. Shomali ha ricordato qualche elemento della vita di Don Bosco, insistendo soprattutto su tutto ciò che il santo italiano aveva fatto per i giovani attraverso l’educazione e che oggi viene ripreso dalla comunità salesiana. Attraverso l’accoglienza di un santo educatore, Mons. Shomali ha voluto ricordare quanto l’educazione dei giovani sia importante. Essa è una delle preoccupazioni principali del Patriarca di Gerusalemme, S.B. Mos. Fouad Twal, che ricorda regolarmente che l’educazione è “la chiave di volta per un rinnovamento del futuro”. Sull’esempio di Don Bosco tutti i sacerdoti, i professori delle scuole e coloro che si dedicano alla crescita morale e spirituale dei giovani, sono chiamati ad essere dei buoni educatori, attenti, in primo luogo, a promuovere la pace nei luoghi della vita quotidiana e nel mondo intero.

Oggi, mercoledì 11 settembre 2013, la messa è stata celebrata al Patriarcato alla presenza delle reliquie con il gruppo delle “Madri cristiane”, un’associazione fondata nel 1857 che riunisce le madri di famiglia tutti i mercoledì per pregare il rosario nella Concattedrale. Tre madri si sono aggiunte all’associazione ricevendo una medaglia e la benedizione di Mons. Shomali. Le reliquie hanno poi lasciato Gerusalemme per Betlemme dove l’itinerario prosegue lungo tutta la giornata.

E’ la terza volta che il Patriarcato accoglie le reliquie di un santo: dopo Mar Saba in marzo 1965 e Santa Teresina del Bambin Gesù nel 2011. Dopo un fondatore del monachesimo ed una giovane carmelitana, patrona dei missionari, è stato il turno di un educatore di venire a visitare la Terra Santa. Che egli possa con il suo esempio incoraggiare i giovani e coloro che li educano a promuovere la pace.

Pierre Loup de Raucourt

(Fonte: Patriarcato latino di Gerusalemme,11/09/2013)

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ZENIT Staff

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