Il Catechismo su tablet e smartphone

Dopo aver annunciato la nuova “app” e il programma per la Giornata dei Catechisti, monsignor Fisichella auspica un miglioramento della formazione catechetica per gli adulti

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In vista della Giornata dedicata ai Catechisti (25-29 settembre), la Santa Sede ha annunciato alcuni dati, novità ed iniziative nell’ambito di una delle tappe cruciali dell’Anno della Fede.

Ne hanno parlato stamattina in Sala Stampa Vaticana, il presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, monsignor Rino Fisichella, monsignor José Octavio Ruiz Arenas e monsignor Graham Bell, rispettivamente segretario e sottosegretario del medesimo Dicastero.

In primo luogo, il vicedirettore della Sala Stampa Vaticana, padre Ciro Benedettini, ha riferito le statistiche dell’Annuario Statistico della Chiesa, relative al numero di catechisti nel mondo, stimati in totale come 3.125.235.

Il Continente con più catechisti è l’America (1.850.197), seguita dall’Europa (554.219), l’Africa (400.834), l’Asia (303.807, ma mancano i dati di Cina e Corea del Nord) e l’Oceania (16.178).

Di seguito monsignor Fisichella ha annunciato il lancio di una nuova App che consentirà la lettura del Catechismo della Chiesa Cattolica e del relativo Compendio su tablet e smartphone.

L’applicazione, scaricabile gratuitamente, è stata resa possibile grazie al contributo della Conferenza Episcopale Italiana e permetterà, attraverso l’indice, di leggere automaticamente il numero del Catechismo desiderato. Sarà inoltre possibile digitare e rintracciare parole-chiave e “linkare” i testi di riferimento su Facebook e Twitter.

Relativamente alle Giornate dedicate alle Catechesi, Fisichella ha ricordato il Consiglio Internazionale per la Catechesi, in programma mercoledì 25 settembre. “Compito di questo Consiglio è quello di studiare le più importanti questioni della catechesi per favorire un servizio unitario alle Conferenze episcopali e permettere lo scambio di esperienze tra gli operatori della catechesi”, ha spiegato il presule.

Seguirà il Congresso internazionale di catechesi, in programma nell’Aula Paolo VI dal 26 al 28 settembre. “In un periodo di profonda frammentarietà culturale – ha commentato monsignor Fisichella – il Congresso intende proporre alcune strade per la formazione unitaria dei catechisti con il desiderio di offrire alla comunità cristiana una nuova spinta dinamica nella riscoperta della ricchezza della fede e del suo innegabile valore per portare senso alla vita personale”.

I congressisti saranno ricevuti da papa Francesco che impartirà la sua catechesi, venerdì 27 settembre, alle ore 17. Al congresso sono stati invitati i rappresentanti delle Conferenze Episcopali e delle diocesi per l’evangelizzazione e la catechesi, con una risposta positiva da parte di 104 delegazioni, da 50 paesi diversi, per un totale di 1600 partecipanti.

La terza tappa dell’evento saranno le Giornate dei Catechisti (28-29 settembre), che culmineranno con il tradizionale pellegrinaggio sulla tomba di San Pietro. 14 vescovi divisi in cinque gruppi linguistici (italiano, inglese, francese, spagnolo, portoghese), terranno le loro catechesi in varie chiese nei dintorni di San Pietro, dove si svolgeranno le adorazioni eucaristiche e sarà possibile ricevere il sacramento della confessione.

Per quest’ultimo evento, che culminerà con la Santa Messa, presieduta da papa Francesco, domenica 29 settembre, alle 10.30 in piazza san Pietro, sono attesi oltre 100.000 pellegrini, ha riferito monsignor Fisichella.

“Tutto questo evento nella sua globalità avrà come tema caratterizzante l’espressione: Il catechista testimone della fede – ha aggiunto il presule -. Quanti, infatti, sono chiamati ad assumere la grande responsabilità in questa fase della trasmissione della fede, sanno che la testimonianza di vita è elemento privilegiato per la credibilità della loro missione”.

Sollecitato dalle domande dei giornalisti, monsignor Fisichella ha toccato vari risvolti del tema della catechesi. La formazione di questi ultimi è un lavoro complesso, pieno di luci e ombre: in positivo va rilevato il buon livello della catechesi “tradizionale” legata alla formazione sacramentale; il rovescio della medaglia è l’insufficiente sviluppo della catechesi familiare e destinata alle persone che hanno completato il ciclo dell’iniziazione cristiana.

“A livello europeo – ha aggiunto Fisichella – una nota dolente è la formazione degli adulti. La catechesi non comporta una formazione generica, né uno studio teorico ma deve coniugare la maturazione della fede con la testimonianza della vita”. La catechesi, quindi, non deve essere legata a uno “schema scolastico” ma alla “vita concreta delle persone”.

Il presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione ha inoltre sottolineato la preminenza femminile tra i catechisti. “In molte diocesi se non ci fossero le donne, chiuderebbero migliaia di parrocchie”, ha commentato Fisichella.

Il presule si è infine soffermato sul ruolo dei catechisti laici che in molti paesi, in particolare in Africa e in America Latina, svolgono una vera e propria “evangelizzazione ed opera di pastorale”.

Un aspetto, quest’ultimo, rimarcato anche da monsignor José Luis Ruiz Arenas, che ha detto: “I catechisti non sono molto numerosi ma per i parroci sono i collaboratori più importanti. In molte piccole comunità sono gli unici a diffondere il Vangelo, in mancanza di sacerdoti o religiosi”.

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ZENIT Staff

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