"La vita non è solo affrontare problemi pur gravi di lavoro e di tempo libero"

L’arcivescovo di Catanzaro-Squillace, monsignor Vincenzo Bertolone, esorta gli studenti delle superiori della sua diocesi, ad “avere cura dello spirito coltivandolo con la poesia, la musica, il mistero”

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Riportiamo di seguito, la lettera di monsignor Vincenzo Bertolone, arcivescovo di Catanzaro-Squillace, indirizzata agli studenti delle scuole superiori della Diocesi, in occasione dell’inizio dell’Anno Scolastico 2013-2014.

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Carissimi studenti delle scuole superiori,

non di certo per consuetudine, ma perché desidero esservi vicino all’inizio del nuovo anno scolastico, mi è gradito inviarvi questo saluto.

Da quando il Santo Padre mi ha destinato alla guida pastorale della nostra arcidiocesi ho più volte avuto modo di incontrarvi tra i banchi e nelle varie attività promosse dalle associazioni cattoliche e dagli uffici diocesani. Ebbene, ho letto ogni volta nei vostri occhi ansia e speranza, inquietudine e voglia di sognare ed un grande interrogativo: ce la faremo?

Il mondo che ci circonda e la società nella quale viviamo inducono ad adottare la filosofia del laissez faire: lascia fare, tira a campare, vivi e lascia vivere: è ciò che la contemporaneità spesso propone a chi si chiede come cambiare, in meglio la realtà che ci circonda. La vita, voi lo sapete meglio degli adulti, non è solo affrontare problemi pur gravi di lavoro e di tempo libero, ma c’è da avere cura dello spirito coltivandolo con la poesia, la musica, il mistero e tanto altro. Aspetti molteplici di un sentimento che alla vostra età possiede una forza impetuosa: l’amore. Una finestra sul cielo, l’architrave della civiltà che vorremmo, ma che proprio a causa dell’apatia facciamo poco per edificare. Si dice: perché rischiare, perché metterci in gioco, perché credere che sopra e dentro di noi esista Qualcuno capace di guidarci e di sostenerci nelle scelte di ogni giorno?

Ed io, invece, vi dico di non temere di assumere delle responsabilità. Papa Francesco, in diverse occasioni, ha rilanciato l’invito a sentirvi protagonisti di una stagione di cambiamento con coraggio e determinazione. Facendo mie le sue parole, vi esorto ad attivare un processo di rinnovamento etico e culturale facendo leva sulla vostra voglia di libertà insofferente di ogni compromesso e nemica dell’apatia e della navigazione a vista.

Nei giorni in cui a Palermo si è celebrata la beatificazione di don Pino Puglisi, ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993 per aver rifiutato di piegare il Vangelo al volere dei boss, un gruppo di vostri coetanei ha assunto, simbolicamente, un preciso e consapevole impegno: «Tolgo spazio alla mafia quando rifiuto le raccomandazioni; quando coltivo l’interesse per la mia città; quando ogni giorno cerco di comprenderne i problemi, capirne i bisogni, conoscere le sue risorse; quando non accetto compromessi con la mia coscienza; quando invece di cedere alla tentazione della vendetta, troviamo il coraggio di perdonare, il coraggio di amare».

È questo è l’augurio che vi rivolgo: non solo di essere comunque bravi studenti, desiderosi di accrescere il bagaglio delle conoscenze, ma di essere cittadini consapevoli e, nel candore della vostra gioventù, buoni maestri per i tanti che hanno perduto la forza dei sogni e vivono sempre più soli potenziali prede della paura.

In bocca al lupo, ragazzi!

Catanzaro, 8 settembre

+Vincenzo Bertolone

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ZENIT Staff

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