"Speranza" è questa la parola chiave del nuovo Anno pastorale degli universitari

Le conclusioni del Convegno diocesano di Pastorale universitaria, svoltosi oggi presso il seminario Romano Maggiore

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La chiamata che scaturisce da uno sguardo di speranza e di amore, quello che Cristo posò su Matteo chiamandolo a diventare suo discepolo. E’ dalla scena del famoso quadro del Caravaggio, conservato nella chiesa di San Luigi dei Francesi, che parte il nuovo anno pastorale degli universitari romani, presentato questa mattina in un convegno presso il Seminario Romano Maggiore, e organizzato dall’ ufficio diocesano di Pastorale Universitaria. Tema della giornata «“Si alzò e lo seguì”(Mt. 9,9) Camminare, edificare, confessare con la cultura nelle periferie esistenziali della città».

“I giovani sono chiamati ad essere discepoli, a scoprire la gioia di essere stati personalmente interpellati da Gesù di Nazareth, come è accaduto a Matteo. Non sono loro a scegliere il maestro ma lui ha scelto loro; li chiama per nome e li accompagna lungo le strade della storia”.

Così monsignor Lorenzo Leuzzi, vescovo ausiliare e delegato dell’ufficio per la Pastorale Universitaria, ha aperto questa mattina il tradizionale convegno diocesano per gli animatori di pastorale universitaria, che dà il via al nuovo anno pastorale 2013/2014.

“Ma – ha continuato il vescovo – può passare il maestro nelle aule universitarie? E che senso ha questo incontro? L’itinerario formativo che vi proponiamo, vuole rispondere proprio a queste domande, che purtroppo sono marginali nei percorsi di pastorale giovanile, ma vive e decisive per la vita di tanti giovani. Innanzitutto è un invito a camminare! Perché  il discepolo non organizza ma cammina con il Signore, la sua testimonianza è conferma che ciò che ha ricevuto è vero ed è presente ed operante nella storia”.

Ma a guidare questi universitari nei percorsi non sempre facili della società attuale,  servono anche bravi maestri come ha ricordato Giuseppe Dalla Torre rettore della Libera Università Maria Santissima Assunta, e tra i relatori dell’ incontro.

“I giovani – ha spiegato – devono essere sollecitati dai loro docenti. Questi ragazzi, spesso arrivano da realtà in cui l’autorità è venuta meno. Cercano, quindi in noi non solo dei fornitori di nozioni universitarie ma delle figure guida, dei padri che li indirizzino nelle loro scelte future. E vedere anni dopo i frutti del nostro lavoro è la gioia più grande!”.

E durante la mattinata, sono state presentate le tappe salienti di questo anno appena iniziato, in particolare la “Settimana dell’accoglienza” (20-26 ottobre), l’ XI Pellegrinaggio degli universitari di Roma e accoglienza delle matricole ad Assisi (9 novembre), e il primo e atteso incontro con papa Francesco, che gli universitari potranno salutare il prossimo 30 novembre, in preparazione al Santo Natale.

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ZENIT Staff

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