Per i parrocchiani della chiesa romana di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori è stata una grande soddisfazione aver saputo che domani, lunedì 6 gennaio, ci sarà un ospite illustre ad ammirare il presepe vivente che hanno preparato con tanta cura.Papa Francesco visiterà, infatti, nel pomeriggio, la parrocchia in zona Giustiniana per prendere visione dell’opera allestita dai parrocchiani per le festività natalizie, che prevede la partecipazione di circa 200 figuranti. La visita avrà un carattere strettamente privato.
La decisione del Pontefice di recarsi nella chiesa romana è nata dopo una lettera inviata dalla parrocchia al Santo Padre. Intervistato dalla Radio Vaticana, il parroco don Dario Pompeo Criscuoli ha raccontato che il Papa “ci ha spiazzato, perché mi ha telefonato appena tre giorni fa” per comunicare il suo arrivo. Quindi, “abbiamo dovuto organizzare tutto in pochissimo tempo”.
Nel presepe vivente sono state coinvolte “tante persone che hanno lavorato qui, ma anche tanti altri che si sono avvicinati grazie a questo coinvolgimento che li ha resi protagonisti”, ha aggiunto don Criscuoli. Tutti, ha confermato, “hanno risposto in maniera eccellente all’invito e si sono impegnati, soprattutto gli artigiani della parrocchia e un bravissimo architetto. Tanti falegnami, fabbri e poi giovani, bambini, ognuno ha avuto il suo ruolo: di angioletto, di pastore … e quindi ognuno ha trovato la sua collocazione nel nostro presepe vivente”.
Dopo la bella notizia di tre giorni fa – che, ha confermato il sacerdote, i parrocchiani hanno accolto con “un urlo di gioia” – la chiesa di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori è in fermento per accogliere al meglio questo Papa “molto amato”. In particolare, ha raccontato don Dario, si stanno preparando una celebrazione dell’Eucarestia assieme al vescovo del settore, un momento di preghiera e adorazione, con canti, con letture, “ricordando soprattutto gli scritti del Santo Padre”.
La speranza, dopo questa visita, – ha dichiarato ancora nell’intervista – è di “essere confermati nella fede”. “Il Papa viene a confermarci nella fede e a dirci che Cristo è risorto. E’ risorto per noi e scende nelle nostre morti, s’interessa a noi e non siamo soli. Questa è la notizia che la gente vuole ascoltare oggi. C’è oggi un attacco violentissimo contro la speranza. La gente è disperata e non trova più punti di appoggio. Allora, questo è il desiderio che nasce intanto dal mio cuore, come parroco: che la gente si senta amata da Dio e, anche se debole, si senta amata nella sua debolezza”.