Particolare rilievo assumerà quest’anno l’editoria religiosa alla XXVII edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, in programma da giovedì 8 a lunedì 12 maggio 2014. Per la prima volta, infatti, l’Unitalsi (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali) sarà presente tutti i giorni con uno stand per la promozione della storia e dello spirito dell’associazione. Nel corso della rassegna torinese saranno presenti i responsabili nazionali dell’associazione, tra cui il vice assistente ecclesiastico nazionale Unitalsi don Danilo Priori e i responsabili regionali della sezione Piemontese.
Verranno proposte molteplici pubblicazioni riguardanti la storia dell’associazione, le riflessioni liturgiche e i sussidi di meditazione. In particolare sarà presentato il nuovo volume “Gioia della conversione – In cammino verso il Padre Misericordioso”, della Palumbi edizioni, curato da don Danilo Priori in collaborazione con l’Arcivescovo Emerito de L’Aquila, S.E. Mons. Giuseppe Molinari, e realizzato in occasione degli ultimi esercizi spirituali guidati a Loreto proprio da Mons. Molinari. Tra i testi che saranno presentati anche il libro scritto in occasione dei 110 anni dell’Associazione dalla giornalista e socia dell’Unitalsi Rita Coruzzi.
“Siamo orgogliosi di prendere parte per la prima volta a questa importante kermesse dell’editoria -dichiara Salvatore Pagliuca, presidente nazionale dell’Unitalsi – Da 110 anni portiamo avanti un messaggio di solidarietà e accoglienza degli ammalati e degli ultimi. Tante sono le storie raccontate nei nostri testi che testimoniano come l’Uniltalsi abbia dato sia ai malati che ai volontari la possibilità di superare le difficoltà e di scoprire nuovi ed inaspettati orizzonti della propria vita”. “Il nostro è un servizio – continua Pagliuca – che accompagna la persona nell’accettazione e superamento dei propri limiti sia sotto l’aspetto fisico che mentale. Chi si avvicina a noi è indirizzato a percorrere un viaggio alla riscoperta di se stessi. Il momento conclusivo di questo processo risiede nel pellegrinaggio, dove, come raccontato nei nostri testi, si raggiunge la consapevolezza del proprio percorso”.