“Bene in vista”: è questo il tema del XXVII Salone internazionale del Libro, in programma a Torino dall’8 al 12 maggio, il cui ospite d’onore è la Città del Vaticano. E proprio ieri sera si è tenuta, tra gli intermezzi musicali del coro della Cappella Pontificia “Sistina”, la serata inaugurale.
Tra i presenti in sala, Monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo della città, Roberto Picchione, presidente Fondazione per il libro, la musica e la cultura, Ernesto Ferrero, direttore editoriale del Salone del Libro e la scrittrice Susanna Tamaro.
Assente per motivi di salute, Sua Eminenza Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, che avrebbe dovuto inaugurare l’evento torinese con una lectio dal titolo “Secondo le scritture: scrittori e lettori divini e umani”.
“La partecipazione della Santa Sede è stata concepita durante il pontificato di Benedetto XVI e confermata in perfetta continuità da Papa Francesco” ha ricordato Picchione, continuando “Tale presenza è visibile fisicamente al salone grazie ad uno stand che rappresenta la cupola del Bramante.
Il tema del bene non può mai prescindere da quello del dialogo, del confronto e della pluralità”. Esso è il filo conduttore per una “laicità positiva” perché “Il dialogo deve essere considerato non come una sfida al nemico, ma come un accompagnamento, un confronto da vivere insieme”, ha concluso il Presidente del Salone , riprendendo le parole del Santo Padre.
“Ritrovare la forza e l’efficienza del Logos è una sfida che deve essere raccolta” ha ricordato invece Ferretti: “Dobbiamo considerare i libri che compongono lo stand del Vaticano come una metafora che ci riguarda tutti.
Senza quei mattoni di carta nulla si costruisce, poiché fede, scienza, arte sono espressione della medesima ricerca. Sono espressione della volontà di andare oltre, di aprirci verso qualcosa che ci supera e ci rende Uomini.”
Come ricorda Enzo Bianchi, infatti, ha affermato Ferretti, fede significa “aver Fiducia negli uomini e nella Persona.
Non bisogna poi essere pessimisti sul futuro della lettura . “Il libro stesso è, infatti, un gesto di fiducia nelle altre persone, nella volontà delle persone di raccontarsi, e di condividere emozioni ed esperienze. Il libro è uno scambio del meglio, che abbiamo e riceviamo: è un dono”.
“Bisogna essere coraggiosi e forti per parlare del Bene” ha concluso la scrittrice Susanna Tamaro. La vita dell’essere umano, continua l’autrice è una scelta etica tra Bene e Male.
Compito dell’arte è edificare la Persona, aiutandola a comprendere il significato di questi due termini. “Nella nostra società – ha concluso la Tamaro – ci sono delle regole fisse, per definire il bene e il male. Bene è tutto ciò che si apre alla vita.
Abbiamo bisogno di un nuovo umanesimo, una cultura cioè che metta la dignità umana al centro, siamo tutti bisognosi degli altri. Essere umano significa essere in relazione”.
Inaugurato ufficialmente, questa mattina, lo Stand della Santa Sede.