Domenica 11 maggio 2014, presso la Basilica del Santo, avrà luogo la cerimonia conclusiva del Premio della Bontà, giunto alla sua quarantesima edizione. Il Concorso gode dei Patrocini di Conferenza Episcopale Italiana, Regione del Veneto e Comune di Padova e dei contributi del Comune di Padova e della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
Nella Basilica del Santo, alle ore 11 verrà celebrata la S. Messa, animata dalla Cappella Musicale della Basilica e presieduta da mons. Giovanni Tonucci, nuovo Delegato Pontificio per la Basilica. A seguire la Cerimonia di consegna dei premi nella Sala dello Studio teologico per laici a partire dalla ore 12:15.
I ragazzi premiati provenienti da ogni parte d’Italia, saranno dodici: primo e secondo classificato delle scuole primarie e secondarie per la sezione narrativa, un premiato per ogni ordine di scuola per la sezione disegno e il miglior multimediale. Alle scuole dei premiati sarà elargita una Borsa di Studio per le attività dell’Istituto, particolarmente utile in questo periodo di ristrettezze economiche per la Scuola, per un valore complessivo superiore agli € 2.500.
Durante la Cerimonia saranno singolarmente presentati i premiati e saranno letti brani dei loro elaborati sul tema proposto quest’anno: “Caro Papa, ti scrivo…”.
Ai primi classificati assoluti saranno consegnate dalle autorità le Medaglie inviate dal Santo Padre Francesco e dal Presidente della Repubblica Italiana mentre un rappresentante del Comune di Padova consegnerà i Sigilli della Città.
Nell’ambito della premiazione degli elaborati dei giovani vincitori, verrà anche conferito il Premio della Bontà 2014 ad Aurora Maniero di Fossò (VE), bimba di soli cinque anni, paziente dell’onco-ematologia pediatrica di Padova, che ha donato, per il bene collettivo, al reparto che l’ha in cura, il salvadanaio dei propri risparmi, suscitando con il suo alto esempio una cascata di solidarietà.
Il suo gesto di altruismo semplice ed efficace: quello di rinunciare a qualcosa per sé per poterlo destinare a vantaggio di quanti hanno bisogno, sebbene in se stesso, non sia la soluzione a tutti i problemi, ha avuto la capacità di scuotere e di provocare tante persone a collaborare alla buona causa di migliorare, almeno un po’, le cure per altri bambini. Aurora mostra come il sacrificio, anche piccolo – ma fatto con amore – del godersi qualche meritato dono per sé permette di “contagiare il bene” e far germogliare altri semi di bontà e azioni solidali.
“La solidarietà è inscritta dal Creatore nel cuore di ogni essere umano ma nei bambini riesce spesso a risplendere in maniera del tutto speciale – si legge in un comunicato degli organizzatori dell’evento -. Il gesto generoso di Aurora è testimonianza della forza dell’esempio della bontà, che attira e suscita imitazione soprattutto quando è spontanea e disinteressata”.