Istituti Secolari, "siate rivoluzionari!"

Nell’udienza ai partecipanti all’Incontro della Conferenza italiana degli Istituti Secolari, il Papa augura a tutti “la speranza”, nella certezza che i risultati degli sforzi compiuti su questa terra si vedranno “lassù”

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“Siate rivoluzionari!”. Questo il mandato di Papa Francesco ai partecipanti all’Incontro promosso dalla Conferenza Italiana degli Istituti Secolari, ricevuti stamane in udienza nel Palazzo Apostolico. Cestinato il discorso preparato, il Pontefice ha rivolto ai presenti un discorso tutto a braccio: “Io ho scritto un discorso per voi, ma oggi è accaduto qualcosa – ha spiegato il Santo Padre – È colpa mia perché ho dato due udienze non dico nello stesso tempo, ma quasi. Per questo ho preferito consegnarvi il discorso, perché leggerlo è noioso, e dirvi due o tre cosette che forse vi aiuteranno”.

Il Papa ha poi parlato di coraggio: il coraggio che ebbe la Chiesa, al tempo di Pio XII e con la Provida Mater Ecclesia, a “dare struttura, dare istituzionalità agli Istituti Secolari”. E il coraggio che “da quel tempo fino ad ora” i medesimi Istituti hanno impiegato per compiere tanto bene nella Chiesa. “C’è bisogno di coraggio per vivere nel mondo”, ha sottolineato il Pontefice.

“Tanti di voi – ha ricordato – soli, nel vostro appartamento vanno, vengono; alcuni in piccole comunità.Tutti i giorni, fare la vita di una persona che vive nel mondo, e nello stesso tempo custodire la contemplazione, questa dimensione contemplativa verso il Signore e anche nei confronti del mondo, contemplare la realtà, come contemplare le bellezze del mondo, e anche i grossi peccati della società, le deviazioni, tutte queste cose, e sempre in tensione spirituale…”.

Per tutto questo “la vostra vocazione è affascinante” – ha affermato Bergoglio -, perché “è una vocazione che è proprio lì, dove si gioca la salvezza non solo delle persone, ma delle istituzioni. E di tante istituzioni laiche necessarie nel mondo”. Il gesto della Provida Mater Ecclesia, in tal senso, non è stato solo coraggioso ma “davvero rivoluzionario!”.

L’augurio del Santo Padre è quindi “di conservare sempre questo atteggiamento di andare oltre, non solo oltre, ma oltre e in mezzo, lì dove si gioca tutto: la politica, l’economia, l’educazione, la famiglia…!”. Forse – ha soggiunto – “è possibile che voi abbiate la tentazione di pensare: ‘Ma cosa posso fare io?'”. “Quando viene questa tentazione – ha rassicurato il Papa – ricordate che il Signore ci ha parlato del seme del grano! E la vostra vita è come il seme del grano… lì; è come lievito… lì. È fare tutto il possibile perché il Regno venga, cresca e sia grande e anche che custodisca tanta gente, come l’albero della senape. Pensate a questo”.

La formula è semplice: “Piccola vita, piccolo gesto; vita normale, ma lievito, seme, che fa crescere. E questo vi dà la consolazione”. “I risultati in questo bilancio sul Regno di Dio non si vedono – ha aggiunto il Papa – Soltanto il Signore ci fa percepire qualcosa… Vedremo i risultati lassù”.

In questo cammino, però, è importante che gli Istituti Secolari abbiano sempre “tanta speranza!”: “È una grazia che voi dovete chiedere al Signore, sempre: la speranza che mai delude. Mai delude! Una speranza che va avanti”, ha detto il Santo Padre. E come ‘compito a casa’ ha consigliato di leggere “molto spesso” il capitolo 11 della Lettera agli Ebrei, “quel capitolo della speranza”, per “imparare che tanti nostri padri hanno fatto questo cammino e non hanno visto i risultati, ma li hanno salutati da lontano”.

(S.C.)

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ZENIT Staff

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