I figli spirituali del beato Luigi Novarese in udienza dal Papa

Francesco riceverà cinquemila membri dei Silenziosi Operai della Croce e del Centro Volontari della Sofferenza

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Domani, sabato 17 maggio cinquemila aderenti alle Associazioni fondate dal beato Luigi Novarese, saranno ricevuti in udienza speciale da Papa Francesco. I fedeli del Centro Volontari della Sofferenza e dei Silenziosi Operai della Croce incontreranno il Pontefice alle ore 12 nell’Aula Paolo VI, in Vaticano.

Centinaia di ammalati provenienti dall’Italia e dall’estero, accompagnati da medici, familiari e volontari, raggiungeranno la Santa Sede per ascoltare la parola di Francesco, dialogare con lui e ricevere la sua benedizione.

L’incontro avviene ad un anno dalla beatificazione di Novarese (11 maggio 2013), il sacerdote nato a Casale Monferrato (Alessandria) nel 1914 e morto a Rocca Priora (Roma) nel 1984, che Giovanni Paolo II definì “l’apostolo degli ammalati”. Quest’anno ricorre il Centenario della nascita e l’udienza con Francesco avviene in una data che per le Associazioni fondate dal sacerdote ha un significato particolare.  Il 17 maggio 1931 i medici dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure certificarono la “completa guarigione” di Novarese dalla tubercolosi ossea che lo aveva colpito all’età di nove anni.

Il 17 maggio 1943 egli fondò la Lega Sacerdotale Mariana, associazione che aveva lo scopo di venire in aiuto ai preti feriti, infermi o in gravi condizioni economiche a causa della guerra e quattro anni dopo, sempre lo stesso giorno, tenne a battesimo la sua opera più importante, il Centro Volontari della Sofferenza, dando l’avvio a un nuovo apostolato fra i malati.

“Centinaia di infermi e disabili provenienti da tutta Italia e molti dall’estero – spiega don Janusz Malski, polacco, Moderatore generale dei Silenziosi Operai della Croce – hanno affrontato grandi sacrifici per poter essere presenti a questo incontro con papa Francesco e ringraziare con lui il Signore nel centenario della nascita del nostro fondatore”.

A osservare in parallelo le biografie di Novarese e di papa Francesco, si resta colpiti da alcuni tratti comuni. Le origini familiari piemontesi e contadine l’educazione religiosa, la devozione mariana, valori solidi come la serietà, il rigore morale, l’impegno nel lavoro, la sobrietà. 

Per non parlare poi di un’esperienza drammatica, che, anche se in modo diverso, ha segnato in gioventù le vite di Novarese e dell’attuale Pontefice: la sofferenza. Jorge Mario Bergoglio venne colpito da una gravissima infezione polmonare che lo portò ad affrontare una dolorosa operazione chirurgica a un polmone e a una lunga convalescenza. Novarese, malato di tubercolosi ossea all’età di nove anni, ne guarì per grazia divina.

Entrambi decisero di intraprendere la via del sacerdozio dopo l’esperienza della malattia e la guarigione. 

L’evento, trasmesso in diretta da Telepace, vedrà, in pieno spirito novaresiano, un ammalato protagonista che rivolgerà direttamente un pensiero al Santo Padre.

Saranno presenti alla giornata alcune autorità tra cui i cardinali Paolo Romeo, Giuseppe Versaldi, Salvatore De Giorgi e Stanislaw Rylko.

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ZENIT Staff

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