Il caso di Asia Bibi, la donna cristiana condannata a morte per apostasia in Pakistan, si tinge di un giallo sempre più fitto. L’udienza fissata per oggi, 27 maggio, non si terrà e non si sa neanche quando e se verrà calendarizzata di nuovo. Si tratta dell’ennesima data d’udienza disattesa, che lascia perplessi gli avvocati della donna, reclusa ormai dal 2009.
Il legale Naeem Shakir ha detto all’agenzia Fides: “Il caso era nella lista delle udienze previste per oggi. Poi è sparito all’improvviso. Non sappiamo perché. Posso solo dire che quanto sta accadendo non è normale”. Da febbraio il processo ha subito 4 rinvii e il procedimento non ha mai avuto inizio. “A questo punto non sappiamo quando e se il caso sarà esaminato”, ha detto.
Molti osservatori attribuiscono lo stillicidio di rinvii e annullamenti del processo alla paura dei giudici di ricevere ritorsioni da parte dei gruppi radicali islamici. Preoccupazione motivata dal fatto che in passato giudici che hanno assolto cristiani accusati di blasfemia sono stati uccisi.