“Le famiglie devono sapere che la Chiesa sta facendo ogni sforzo per proteggere i loro figli”. E’ uno dei tanti passaggi della lettera di ieri di Papa Francesco sulla Pontificia Commissione per la tutela dei minori che ha profondamente colpito mons. Eamon Martin, arcivescovo di Armagh.
Il primate di tutta l‘Irlanda, nonché presidente della Conferenza episcopale irlandese, accoglie “con favore” la missiva del Pontefice: “Non vedo l‘ora di discutere la sua importanza con gli altri membri della Conferenza Episcopale” in occasione del prossimo meeting della stessa, dichiara al Sir. Citando il Santo Padre, sottolinea poi che le famiglie “dovrebbero sapere che hanno tutto il diritto di rivolgersi alla Chiesa con piena fiducia, perché è una casa sicura e protetta’”.
Il National Board for Safeguarding Children della Chiesa cattolica irlandese, prosegue mons. Martin, “ha lavorato con le nostre diocesi, congregazioni religiose e società missionarie a garantire che vi siano in atto procedure efficaci ed eque in materia di tutela del bambino”.
“L‘impegno dei volontari nelle parrocchie e organizzazioni ecclesiali in tutto il paese è una parte vitale di Chiesa che lavora per costruire una cultura di credibili pratiche di tutela”, assicura. E conclude auspicando che la Pontificia Commissione anti-abusi “continuerà a costruire e migliorare questo buon lavoro”.
Plauso alle parole del Papa giunge pure dall’Italia. In particolare don Fortunato Di Noto, sacerdote, fondatore dell’associazione Meter, impegnata da oltre 20 anni nella lotta alla pedofilia e alla tutela dei minori, afferma in un comunicato: “Il Papa ha chiesto alle diocesi italiane di fare formazione e prevenzione in tema di pedofilia. Noi di Meter onlus siamo pronti a incontrare i vescovi italiani per dare loro tutta la disponibilità e i percorsi pastorali per le parrocchie e le diocesi di cui hanno bisogno. Cosa che già facciamo, avendo già realizzato corsi e incontri di formazione in 78 diocesi e presenti con i nostri Gruppi Territoriali”. D’altronde, “23 anni di impegno per i minori e per la Chiesa – sottolinea don Di Noto – sono un patrimonio che non può e non deve essere disperso, ma messo a frutto per tutti.”.
Presente sul territorio italiano e estero fin dalla fine degli anni ’80, la onlus è pronta ad offrire la sua consulenza e il suo supporto per assistere le diocesi e aiutarle sempre più a rendere la Chiesa una “casa sicura”, assicura il sacerdote, che nella lettera di Bergoglio individua una “linea di principio che segue perfettamente l’itinerario tracciato dal Papa emerito Benedetto XVI”. “Abbiamo tempo, impegno e cuore perché le parole di Francesco si avverino – conclude – basti solo pensare alle 1.200 vittime assistite e accompagnate solo negli ultimi 10 anni”.
Intanto, domani sabato 7 febbraio 2015, alle 13.00, in Sala Stampa vaticana si terrà un briefing per informare i giornalisti sui lavori della Commissione per la tutela dei minori che si sono svolti in questi giorni in Vaticano. A riferirne sarà il cardinale Seán Patrick O’Malley, arcivescovo di Boston, presidente della Commissione, accompagnato da alcuni membri.