Il vero cammino

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Lc 9,22-25

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Lettura

La Quaresima è “salita alla Pasqua” e la Pasqua è risurrezione che prende corpo nella morte in croce. La Liturgia ci presenta oggi, dal Vangelo di Luca, l’impegnativa esigenza di seguire il Signore in tutto questo cammino. «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua» non una tantum, in qualche particolare situazione, ma ogni giorno, poiché in gioco non c’è qualcosa, c’è tutto. Si può perdere la vita o salvarla. Il gioco è estremamente serio: si tratta della vita eterna.

Meditazione

Con metodo progressivo e paziente Gesù educa i discepoli ad accogliere il mistero della croce, difficile da comprendere e ancor più da accettare. Già ne aveva dato il primo annuncio: «Il figlio dell’uomo deve molto soffrire, venire ucciso e dopo tre giorni risorgere». Di fronte a queste sconvolgenti parole, Pietro si era fatto avanti con il suo amore sincero e con l’irruenza tipica del suo temperamento ed aveva espresso al Signore una netta opposizione al progetto. Gesù lo aveva corretto, con parole di fuoco: “tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini”, e gli aveva detto: «Vade retro, Satana». Nella nuova traduzione del testo, finalmente, non c’è più “Allontanati da me”, ma, correttamente: “Va’ dietro a me”, eco delle parole con cui Pietro e tutti gli altri erano stati chiamati alla sequela. Ora Gesù rivela il significato della croce che è il metodo divino del vincere, la gloria che agli occhi degli uomini è solo sconfitta. «Fulget crucis mysterium» canta la Liturgia con uno stupendo inno di Venanzio Fortunato. È mistero la croce, ma mistero d’amore e solo questo amore ne svela il significato. Rinnegare se stessi non significa perdere la vita, ma viverla in pienezza per Dio. Il teologo Von Balthasar, ricorda nel suo Diario, rievocando un episodio della sua giovinezza, avvenuto trent’anni prima durante una passeggiata nella Foresta Nera: «Potrei ritrovare l’albero sotto cui fui colpito come da un fulmine. Ciò che mi venne in mente di colpo fu semplicemente: tu non devi scegliere nulla, tu sei stato chiamato! Tu non dovrai servire, tu sarai preso a servizio. Tutto ciò che dovevo fare era soltanto lasciare ogni cosa e servire, senza fare piani, senza desideri o particolari intuizioni. Dovevo solo star lì per vedere a cosa sarei servito».  

Preghiera

Signore Gesù Cristo, donaci la grazia di sperimentare, dentro la nostra esistenza, la bellezza del Cristianesimo, la sua Verità così corrispondente al cuore umano, la sua consistenza capace di sorreggere la vita, la dolce forza che dal tuo Cuore sgorga. Rendici capaci di essere segno di vita nuova.

Agire

Pregherò oggi con particolare intensità per i fratelli e le sorelle che nel mondo subiscono persecuzione a causa della fede, partecipi della passione del Signore.

Meditazione a cura di mons. Edoardo Aldo Cerrato, vescovo di Ivrea, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonament info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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