Lettura
Il brano degli Atti degli Apostoli racconta l’elezione di Mattia, abbreviazione del nome ebraico Mattatia, che significa dono di Jahvè. Secondo i testi apocrifi, Mattia sarebbe nato a Betlemme, da un’illustre famiglia della tribù di Giuda. Secondo lo storico Eusebio di Cesarea, egli avrebbe fatto parte dei settantadue discepoli designati dal Signore e da lui mandati, come agnelli fra i lupi, a due a due davanti a sé, in ogni città e luogo dove egli stava per recarsi. Come prolungamento dell’immagine della vita e dei tralci, il brano evangelico mette in evidenza che l’unione con Cristo si rende manifesta attraverso l’amore vicendevole tra i suoi discepoli.
Meditazione
La Parola di Dio mette in evidenza le caratteristiche fondamentali della vita cristiana: la conoscenza, la testimonianza e l’amore fraterno. Occorre innanzitutto avere una conoscenza personale di Cristo. Mattia viene scelto dagli Undici al posto di Giuda perché egli era uno dei discepoli che aveva conosciuto Gesù Cristo a cominciare dal battesimo nel fiume Giordano fino all’Ascensione al cielo (cfr. Atti 1,21-22). Anche i cristiani devono imparare a conoscere personalmente Gesù. Così scriveva san Luigi Grignion de Monfort: «Si può forse amare ciò che non si conosce? Si può amare ardentemente ciò che si conosce soltanto imperfettamente? Perché si ama tanto poco la Sapienza eterna ed incarnata, l’adorabile Gesù? Perché non la si conosce affatto o pochissimo» (AES 8). È necessario, poi, essere testimoni di Cristo risorto. Anche se in modo diverso dagli Apostoli, ogni cristiano deve avere un vero incontro con Cristo, in modo che questo incontro doni il coraggio e la gioia di essere testimone di Lui. Infine, è necessario far risplendere la presenza del Signore attraverso l’amore fraterno. La legislazione mosaica aveva codificato al vertice delle sue 613 prescrizioni la duplice forma di amore per Dio e per i fratelli. La novità del comandamento nasce dall’esperienza della Pasqua. Non basta amare il prossimo come se stessi; occorre amarlo nella maniera indicataci da Cristo. Egli è l’esemplare dell’amore fino al vertice supremo ed è anche il fondamento di questo amore. La particella “come” (kathós) indica non solo un paragone, ma anche la base su cui poggia il comportamento del discepolo. Come Cristo rivela il volto del Padre, così i cristiani, amandosi “gli uni gli altri”, rivelano il volto di Cristo.
Preghiera
O Dio, che hai voluto aggregare san Mattia al collegio degli Apostoli, per sua intercessione concedi a noi, che abbiamo ricevuto in sorte la tua amicizia, di essere contati nel numero degli eletti.
Agire
Sull’esempio dell’apostolo Mattia, intendo essere testimone di Cristo risorto amando i miei fratelli e irradiando la gioia che scaturisce dalla profonda unione con Lui.
Meditazione del giorno a cura di monsignorVito Angiuli, vescovo di Ugento – Santa Maria di Leuca, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it