Gesù e i bambini

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Man mano che Gesù predicava il suo messaggio d’amore, nel cuore della gente aumentava la confidenza in Lui. Le mamme presentavano i loro bambini a Gesù perché li toccasse. Gesù viene percepito come carico di virtù terapeutiche, capace di rendere forti i bambini che vengono presentati a lui. Egli li prende in braccio e li indica come modelli di comportamento. Se vogliamo entrare nel Regno di Dio dobbiamo comportarci come bambini, aver fiducia in Dio e osservare i suoi comandamenti.

Meditazione

Nel Nuovo Testamento la figura del “bambino” è al centro di vari episodi dei Vangeli e viene più volte assunta da Gesù come pietra di paragone per il discepolato e la vita cristiana. In particolare, quando presentano a Gesù dei bambini e i discepoli cercano di allontanarli da lui, come nel Vangelo di oggi, la sua tenerezza e benevolenza nel prenderli fra le braccia, imporre le mani su di loro, benedirli, testimonia che il loro essere “piccoli” li costituisce simbolo privilegiato delle realtà spirituale che devono fare da presupposto all’entrata nel Regno di Dio. Per accedervi, infatti, è necessario convertirsi e diventare come bambini, cioè assumere quella disposizione d’animo che rende il cuore docile alla volontà del Signore. Come i bambini dipendono e si affidano ai loro genitori che li educano e li guidano, così devono fare con Gesù coloro che vogliono essere suoi discepoli, svolgendo la missione con obbedienza e fedeltà, semplicità e purezza di cuore. Non contano in questo le graduatorie di merito, ma l’umiltà con cui si serve Gesù. Nella disputa fra discepoli, il bambino messo al centro da Gesù non indica soltanto la persona da accogliere amorevolmente, ma il modello di vita da seguire. Nei gesti del Signore, dunque, si coglie non solo un atteggiamento personale di benevolenza e di rispetto nei confronti dei bambini, che funge da esortazione a valutarli per quello che sono e a prendersi cura di loro, ma anche un insegnamento circa la semplicità di cuore con cui bisogna aderire alla fede, che è la risposta dell’uomo a Dio che si rivela, che manifesta il suo amore per tutti e in particolare per i “poveri”, quelli che più hanno bisogno del suo amore, della sua misericordia e del suo perdono.

Preghiera

«Ti chiedo, o mio Dio, di far nascere in me per i poveri e per i peccatori, una grande compassione che è la base della carità. Fa’ che ti imiti nella tua bontà per i fanciulli, chiamandoli a te e dando loro speciali dimostrazioni di tenerezza e di affetto. Voglio far loro da padre e da madre, occupandomene con sincero affetto, per guadagnare le loro anime a te»(A. Chevrier).

Agire

Accogliamo i bambini, anche quando con il loro vociare e il loro pianto ci possono indisporre. Essi sono il segno e il simbolo del nostro comportamento fiducioso nel Signore.

Meditazione del giorno a cura di monsignor Michele De Rosa, vescovo di Cerreto Sannita – Telese – Sant’Agata de’ Goti, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti: info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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