“Più che aspettarci qualche cosa vorremmo poter offrire. Ci interessa che il Papa senta di avere davanti migliaia di persone con l’unico anelito di testimoniare la vitalità della fede, la ricchezza dei doni di Dio, la capacità di rispondere alle sfide più importanti del momento presente tramite i diversi carismi che movimenti e associazioni portano in sé”.
Così Maria Voce, presidente dei Focolari, spiega come il Movimento si prepara all’appuntamento del prossimo fine settimana. “Desidereremmo che Papa Francesco sentisse la nostra completa disponibilità ad essere strumenti di unità fra le diverse componenti della Chiesa, a cominciare dai figli dei carismi antichi e nuovi a servizio di una Chiesa-comunione che è quella che l’umanità aspetta di vedere oggi”.
Sono passati 15 anni dal primo grande incontro di Giovanni Paolo II con i movimenti e le nuove comunità (30 maggio 1998). In quell’occasione, il Papa indicava il loro posto nella Chiesa, definendoli “espressioni significative” del suo aspetto carismatico, costitutivo della Chiesa stessa e coessenziale a quello istituzionale. E concluse affermando: “Oggi la Chiesa si aspetta da voi frutti “maturi” di comunione e di impegno”.
In seguito, Benedetto XVI rinnovò l’appuntamento la vigilia di Pentecoste del 2006 (3 giugno) e in una successiva occasione precisò: “I movimenti ecclesiali e le nuove comunità sono una delle novità più importanti suscitate dallo Spirito Santo nella Chiesa per l’attuazione del Concilio Vaticano II”.
Fin dal primo momento Chiara Lubich promise a Papa Wojtyładi impegnarsi, in forza del suo specifico carisma, con il Movimento in tutto il mondo, a favorire e intensificare la comunione tra i movimenti. I frutti maturati da allora sono stati abbondanti, sia nella reciproca e più approfondita conoscenza, che nel collaborare al raggiungimento di obiettivi comuni (pace, abolizione della pena di morte, diritti umani) sia nel realizzare insieme centinaia di Giornate, sul modello della Pentecoste ’98, in numerosi Paesi del mondo, con il concorso di oltre 300 movimenti e nuove comunità.
Questa comunione accresciuta all’interno della Chiesa cattolica si è aperta a una rete di aggregazioni sorte in seno ad altre Chiese cristiane. Insieme promuovono il processo di “Insieme perl’Europa”, un contributo plurale all’edificazione della “nuova Europa dello spirito” traendo ispirazione dal Vangelo.