I vescovi, insieme con i sacerdoti, i religiosi e le religiose e fedeli laici sono “chiamati a diffondere il profumo di Cristo in Etiopia ed Eritrea”. Lo ha detto Papa Francesco ricevendo stamane i presuli della Conferenza Episcopale di Etiopia e di Eritrea in Visita “ad Limina Apostolorum”.
Il Pontefice ha ricordato che “molti anni di conflitto e di continue tensioni, oltre a diffuse condizioni di povertà e siccità, hanno portato grandi sofferenze al popolo”. Ha quindi ringraziato i vescovi “per i generosi programmi sociali che, ispirati al Vangelo, insieme alle diverse agenzie religiose, caritative e di governo, attenuano le sofferenze della popolazione”, come pure per l’attenzione e la cura “dei tanti bambini che soffrono la fame e che sono rimasti orfani a causa della violenza e della povertà”.
Ha poi aggiunto: “Sono consapevole anche delle sofferenze dei giovani che amano i loro amici e i familiari e che sono costretti ad abbandonare la propria terra in cerca di maggiori opportunità, rischiando di perdere la vita “durante i viaggi della disperazione
Francesco ha auspicato che “nella vostra preoccupazione amorevole per i poveri e gli oppressi, possiate continuare a cercare nuove opportunità di cooperare con le autorità civili nel promuovere il bene comune”. E ha ricordato che la missione della Chiesa in Etiopia ed Eritrea è stata possibile grazie al sostegno di tanti religiosi, i quali hanno lasciato le loro terre e famiglie per venire nel corno d’Africa e aiutare generosamente le comunità locali nell’insegnamento ai giovani, le cure per i malati, rispondendo alle necessità pastorali e umane del momento. “Così facendo – ha sottolineato Bergoglio – hanno riflettuto il volto misericordioso di Cristo e assistito le vostre Chiese nel vivere il Vangelo”.
Dopo aver ringraziato “Dio onnipotente” per l’opera dei religiosi e dei volontari, il Vescovo di Roma ha infine espresso il suo apprezzamento per gli sforzi che i vescovi hanno fatto nel creare nuove opportunità per la formazione catechetica dei fedeli, il sostegno ai giovani e alle famiglie che si stanno formando. “Di fronte a tante sfide, – ha concluso il Pontefice – tra cui una cultura sempre più secolarizzata e un minor numero di opportunità di lavoro dignitoso, è essenziale e saggio che laici impegnati aiutino i giovani a discernere sul senso della loro vita al fine di garantire loro un futuro”.
(A.G.)