Lettura
Gesù, in questo capitolo di Luca, dopo aver guarito il servo del centurione e aver risuscitato il figlio della vedova di Nain, compie questa guarigione “esistenziale”, donando il perdono ad una peccatrice sconosciuta. Il fariseo è preoccupato dell’impurità legale cui Gesù si espone lasciandosi toccare i piedi dalla donna, notoriamente peccatrice. Gesù, tacendo e lasciando fare, fa capire che sono altre le cose importanti.
Meditazione
Il racconto ha molti tratti comuni con l’unzione di Betania (cfr. Mt 26,6-13; Mc 14,3-9; Gv 12,1-8), che Luca omette, e presenta, a prima vista, una contraddizione apparente: l’amore è, dapprima causato dal perdono e, poi, causa di esso. Non è, però, così: questo amore è, insieme, causa ed effetto del perdono; la donna, infatti, in quanto perdonata, ama come risposta al perdono e, in quanto ama, è aperta ad accogliere il perdono, che è la forma più grande dell’amore. Amore e perdono, insomma, si alimentano a vicenda in una circolarità continua. Gesù, qui, conferma di essere quel Dio che ha rivelato, un Dio che ama e fa grazia a tutti: ai pagani-nemici (7,1-10), ai piccoli (7,11-17) e ai peccatori (7,36-50). Chi crede nella potenza della sua parola (7,1-10), vince la morte (7,11-17), perché Dio ha visitato il suo popolo, come aveva promesso ad Israele. Questa promessa è aperta a tutti coloro che l’accolgono nell’invito alla conversione del Battista e nel dono di grazia che Gesù compie (7,36-50). Questa donna è la prima che realizza ciò che si deve fare per ereditare la vita eterna (cfr. 10,25-28): vedendo Gesù scopre chi è Dio e, invece di fuggire lontano da lui, come i peccatori, o nascondersi da lui sotto il “manto” della legge, come i giusti, corre da lui, attirata dal suo amore. Capirà Simone – e noi con lui – il suo peccato? Alla fine, come il fariseo Paolo, amerà di più?
Preghiera
Donaci, Padre di misericordia, la sapienza del cuore, perché possiamo riconoscere le “visite” del tuo perdono, anche nei momenti più complicati e difficili della nostra giornata e della nostra vita, ed accogliere, così, il tuo amore che salva.
Agire
Eviterò, almeno per oggi, ogni occasione di giudizio.
Meditazione del giorno a cura di monsignor Emidio Cipollone, arcivescovo di Lanciano-Ortona, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it