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COVID 19: gli Psicologi del Corpo Italiano di Soccorso in prima linea

Comunicato Stampa del Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta

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Elaborato vademecum per operatori sanitari e protezione civile

L’emergenza sociosanitaria determinata dalla pandemia di Coronavirus sta causando disagi psicologici dalle mille sfaccettature, molte delle quali inedite. Da due settimane ormai gli psicologi del Corpo italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta (Cisom) sono operativi in diverse regioni d’Italia, “una quarantina circa sono in prima linea”, conferma Pierluigi Policastro, responsabile nazionale psicologi del Cisom.

“Il nostro lavoro – svolto in coordinamento con la Protezione Civile italiana, con la Croce Rossa e con altre associazioni di psicologia dell’emergenza – si articola su due grandi fronti, esterno ed interno. L’assistenza esterna riguarda il supporto alle persone in quarantena, perché positive al Covid-19, oppure in isolamento fiduciario perché in contatto con positivi. Ma, parallelamente, abbiamo cominciato da subito un lavoro di assistenza interno, rivolto agli operatori: medici, infermieri e volontari dell’Ordine di Malta che operano in prima fila per sconfiggere questa pandemia” spiega Policastro, aggiungendo inoltre che alcuni ordini professionali hanno chiesto di partecipare alla turnazione per i numeri telefonici di ascolto attivati. “Lavoriamo con il Coordinamento dell’Ordine degli psicologi nelle regioni Liguria e Lombardia, con il Coordinamento regionale delle maxi-emergenze in Toscana e anche con alcuni piccoli comuni del Salernitano che ci hanno chiesto supporto psicologico.

Gli interventi di sostegno psicologico vengono effettuati esclusivamente via telefono, per tutelare gli operatori psicologi volontari.

“L’emergenza Covid-19 ha caratteristiche proprie, del tutto atipiche – spiega Policastro – perché per la prima volta ogni operatore, professionista o volontario, deve anche confrontarsi con il proprio diretto coinvolgimento personale, relazionale e familiare nella stessa emergenza. Siamo colpiti noi stessi, oltre a coloro che assistiamo. Per quello che riguarda la popolazione pensiamo soltanto alla situazione dei dimessi. Loro sono guariti, sì, ma sono persone devastate. Probabilmente hanno trascorso giorni nei letti accanto ad altri malati, che non ce l’hanno fatta. Sono stati soli, senza avere a fianco i loro cari, senza condividere neppure un pianto. E poi non dobbiamo dimenticare di quanto sia importante e denso di significato, per gestire la sofferenza, anche l’aspetto rituale e simbolico”.

Mentre aumentano le pubblicazioni in campo scientifico e sociale sugli effetti psicologici della pandemia, anche la psicologia si trova ad affrontare una nuova tipologia di intervento, per il quale è necessario considerare l’importanza del supporto psicologico adesso e in prospettiva.

“Bisogna aiutare le persone ad utilizzare questo momento come una fase evolutiva. A noi non interessa silenziare i sintomi, come accade a un medico che deve curare una polmonite interstiziale. Noi interveniamo in un momento successivo, siamo in un sistema di ascolto attivo e cerchiamo di dare elementi di psico-educazione”

Il Corpo italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta ha elaborato delle linee guida, fra cui un vademecum rivolto proprio agli operatori sanitari e di protezione civile: https://www.cisom.org/news-2/covid-19-indicazioni-per-il-benessere-psicologico-degli-operatori-sanitari-e-di-protezione-civile/

Sempre nell’ambito della lotta alla pandemia Covid-19, il Global Fund for Forgotten People dell’Ordine di Malta ha stanziato i fondi per realizzare e gestire una piattaforma digitale che consentirà agli psicologi del Cisom di interagire da remoto con i beneficiari. Questa piattaforma permetterà di organizzare anche sessioni di gruppo per arginare i sentimenti di solitudine, ansia e stress, e sarà disponibile 24 ore al giorno insieme a una linea telefonica costantemente presidiata. Questa iniziativa andrà a beneficio dei volontari e del personale direttamente coinvolto nelle attività di soccorso, nonché di tutti coloro che soffrono a causa del virus, persone in quarantena, isolate e le loro famiglie.

Il Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta, fondato a Gerusalemme intorno all’anno 1048, è ente primario di diritto internazionale ed Ordine religioso cattolico laicale. La missione dell’Ordine è di testimoniare la fede e servire i poveri e gli ammalati. Oggi l’Ordine di Malta opera principalmente nell’ambito dell’assistenza medico sociale e degli interventi umanitari, svolgendo la propria attività in oltre 120 paesi. Insieme ai suoi 13.500 membri, operano 80.000 volontari, coadiuvati da oltre 42.000 tra medici, infermieri e ausiliari paramedici. L’Ordine gestisce ospedali, centri medici, ambulatori, istituti per anziani e disabili, centri per i malati terminali, corpi di volontari. Il Malteser International, la speciale agenzia di soccorso dell’Ordine di Malta, è sempre in prima linea nelle calamità naturali e per ridurre le conseguenze dei conflitti armati. L’Ordine è attualmente impegnato nei paesi confinanti la Siria e l’Iraq per prestare soccorso alla popolazione in fuga dalle violenze. Il Corpo italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta partecipa ai soccorsi medici di barconi carichi di migranti nello Stretto di Sicilia, affiancando le autorità italiane L’Ordine di Malta è neutrale, imparziale e apolitico. Ha rapporti diplomatici bilaterali con 110 Stati, relazioni ufficiali con 6 altri Stati, relazioni a livello di ambasciatore con l’Unione Europea. È Osservatore permanente presso le Nazioni Unite e le sue agenzie specializzate e ha rappresentanze presso le principali Organizzazioni Internazionali. Dal 1834 la sede del Governo del Sovrano Ordine di Malta è a Roma, dove ha garanzie di extraterritorialità.

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ZENIT Staff

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