Fondazione Ratzinger, “Ragione aperta” / ZENIT - HSM, CC BY-NC-SA

Fondazione Ratzinger presenta il nuovo premio “Ragione aperta”

I primi vincitori sono quattro, più due menzioni speciali

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Durante una conferenza stampa in Vaticano è stato presentato oggi, martedì 26 settembre 2017, il nuovo premio “Ragione aperta” della Fondazione Joseph Ratzinger-Benedetto XVI. Quattro i primi vincitori, scelti per i loro lavori che promuovono il dialogo tra la Chiesa e la cultura moderna. La cerimonia di conferimento avverrà domani, mercoledì 27 settembre, presso la sede dell’Accademia della Scienze.
A presentare ai giornalisti il nuovo riconoscimento, lanciato in collaborazione con l’università madrilena “Francisco de Vitoria”, è stato il presidente della Fondazione ed ex direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi SJ.
Come ha spiegato il gesuita, il premio “Ragione aperta”, che si ispira ad un’idea centrale del pensiero del Papa emerito, vuole incoraggiare “una visione ampia e aperta della ragione e del suo esercizio nella ricerca della verità e della risposta alle domande fondamentali sull’umanità e il suo destino” e fomentare “il dialogo fra la Chiesa e la cultura moderna, e tra le scienze e la filosofia e la teologia”.
Per la prima edizione sono stati sottoposti alla valutazione della giuria 367 lavori provenienti da più di 30 Paesi del mondo, in spagnolo o in inglese, su numerosi temi, dalle scienze ambientali e giuridiche a quelle biomediche, economiche, sociali, umanitarie ecc.
Assieme a due menzioni onorifiche, la giuria ha selezionato due lavori nella sezione “Ricerca” e altri due nella sezione “Docenza”.
Nella sezione “Ricerca” il premio va a Darcia Narvaez, dell’Università di “Notre Dame” (USA), per un lavoro su “Neurobiologia e sviluppo della moralità umana”, e al tandem Claudia Vanney e Juan Franck, della “Universidad Austral” a Buenos Aires (Argentina), per un lavoro su “Determinismo o  indeterminismo? Grandi domande dalla scienza alla filosofia”.
Invece nella sezione “Docenza”, il nuovo premio viene assegnato al trio Michael Schuck, Nancy Tuchman e Michael Garanzini, della “Loyola University” di Chicago (USA),  per un loro testo di formazione ecologica on line intitolato “Healing Earth” (Guarire la Terra), e a Sarolta Laura Baritz, una suora domenicana ungherese, per il suo programma di insegnamento sui “Principi  sociali cristiani per l’economia” attuato presso il “Sapientia College of Theology” e l’Università “Corvinus” di Budapest.
Le menzioni speciali vanno al reverendo anglicano Christopher Cook, della “University of Durham” (Regno Unito) per il “Master in Spiritualità, Teologia e Salute”, e a due giovani professori di comunicazione dell’Università “Francisco de Vitoria” a Madrid, Arturo Encinas Cantalapiedra e Alberto Oliván Tentorio, per il loro corso “Insegnare la narrativa dei videogiochi, o come narriamo le nostre vite attraverso i videogiochi”.

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Paul De Maeyer

Schoten, Belgio (1958). Laurea in Storia antica / Baccalaureato in Filosofia / Baccalaureato in Storia e Letteratura di Bisanzio e delle Chiese Orientali.

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