Udienza generale, 13 settembre 2017 / © PHOTO.VA - OSSERVATORE ROMANO

Papa Francesco: “L’amore di Cristo è più forte del peccato e della morte”

Catechesi di mercoledì 13 settembre 2017

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E’ evidente che il Maligno ha voluto dividere il popolo per distruggere l’opera di Dio, ma è altrettanto evidente che l’amore di Cristo, la sua infinita Misericordia è più forte del peccato e della morte.” Lo ha sottolineato papa Francesco nel corso dell’udienza generale di mercoledì 13 settembre 2017, durante la quale ha tracciato come di consueto un bilancio del suo recente viaggio in Colombia, svoltosi dal 6 all’11 settembre scorsi.
Con tutto il cuore ringrazio il Signore per questo grande dono”, ha detto il Pontefice, il viso ancora segnato da un vistoso ematoma sotto l’occhio sinistro, procuratosi l’ultimo giorno del suo viaggio, quando a Cartagena ha sbattuto la testa nella Papamobile.
“Con la mia visita ho voluto benedire lo sforzo di quel popolo, confermarlo nella fede e nella speranza, e ricevere la sua testimonianza, che è una ricchezza per il mio ministero e per tutta la Chiesa”, ha spiegato Francesco, che ha ricordato il lemma del viaggio, “Demos el primer paso” (Facciamo il primo passo), un riferimento “al processo di riconciliazione che la Colombia sta vivendo per uscire da mezzo secolo di conflitto interno”.
“Ho voluto benedire lo sforzo di quel popolo, confermarlo nella fede e nella speranza, e ricevere la sua testimonianza, che è una ricchezza per il mio ministero e per tutta la Chiesa”, ha proseguito Francesco.
Il fatto che la Colombia è un Paese in cui le radici cristiane sono “fortissime”, “rende ancora più acuto il dolore per la tragedia della guerra che l’ha lacerato, al tempo stesso costituisce la garanzia della pace, il saldo fondamento della sua ricostruzione, la linfa della sua invincibile speranza”, ha affermato il Papa.
Perciò, l’obiettivo del viaggio è stato “portare la benedizione di Cristo, la benedizione della Chiesa sul desiderio di vita e di pace che trabocca dal cuore di quella Nazione”, ha spiegato Francesco, che ha ricordato i momenti più significativi della sua permanenza sul suolo colombiano, tra cui la beatificazione di due martiri e l’incontro di preghiera per la riconciliazione, entrambe avvenute venerdì 8 settembre a Villavicencio.
“La beatificazione dei due Martiri ha ricordato plasticamente che la pace è fondata anche, e forse soprattutto, sul sangue di tanti testimoni dell’amore, della verità, della giustizia, e anche di martiri veri e propri, uccisi per la fede”, ha spiegato il Papa, che ha rievocato anche la sua visita alla casa di accoglienza “Hogar San José” per “bambini e i ragazzi feriti dalla vita” a Medellín e poi la sosta presso la tomba di san Pietro Claver a Cartagena.
L’esempio di Claver, “apostolo degli schiavi”, ha mostrato “la via della vera rivoluzione, quella evangelica, non ideologica, che libera veramente le persone e le società dalle schiavitù di ieri e, purtroppo, anche di oggi”, così ha detto il Papa, che al termine della sua catechesi ha affidato “nuovamente la Colombia e il suo amato popolo alla Madre, Nostra Signora di Chiquinquirá, che ho potuto venerare nella cattedrale di Bogotá”. (pdm)
Cliccare qui per leggere il testo completo della catechesi.

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Anita Bourdin

Journaliste française accréditée près le Saint-Siège depuis 1995. Rédactrice en chef de fr.zenit.org. Elle a lancé le service français Zenit en janvier 1999. Master en journalisme (Bruxelles). Maîtrise en lettres classiques (Paris). Habilitation au doctorat en théologie biblique (Rome). Correspondante à Rome de Radio Espérance.

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