Iconostasi, Chiesa Nuovo Monastero Filosofou, Grecia / Wikimedia Commons - Ferengi, CC BY-SA 3.0

Chiese ortodosse: passi “coraggiosi e concreti verso la piena comunione”

Messaggio di papa Francesco al fondatore della Comunità di Bose

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Mentre peregriniamo insieme verso il Regno, siamo sospinti a intraprendere passi più coraggiosi e concreti verso la piena comunione.” Lo scrive papa Francesco nel suo messaggio per l’apertura del 25° Convegno Ecumenico Internazionale di Spiritualità Ortodossa, che si svolge dal 6 al 9 settembre nella Comunità monastica di Bose, una frazione del comune di Magnano, in provincia di Biella (Piemonte).
Intitolato “Il dono dell’ospitalità”, l’evento è organizzato dalla Comunità fondata da Enzo Bianchi, che è stato priore di Bose fino al 25 gennaio scorso.
Nel suo messaggio, che porta la data del 18 agosto 2017, il Papa esprime il desiderio che possano crescere “sempre più sentimenti fraterni” e maturare “un’autentica ‘ospitalità del cuore’”. (pdm)
Riportiamo di seguito il testo completo del messaggio.
***
A Fratel Enzo Bianchi
Monastero di Bose

In occasione dell’apertura del XXV Convegno Ecumenico Internazionale di Spiritualità Ortodossa, desidero porgere a tutti voi, organizzatori e partecipanti, il mio cordiale saluto. In particolare, vorrei far giungere un caloroso abbraccio di pace a Sua Santità il Patriarca Ecumenico, il carissimo Fratello Bartolomeo, e a Sua Beatitudine Theodoros, Patriarca di Alessandria: la vostra importante presenza onora i 25 anni del Convegno che il Monastero di Bose organizza in collaborazione con le Chiese Ortodosse e ne avvalora il contributo al comune cammino verso la piena unità.
Il tema di quest’anno, “il dono dell’ospitalità”, è suggestivo e attuale. È vero, l’ospitalità è un dono, un dono che abbiamo anzitutto ricevuto: siamo ospiti di un mondo per noi creato e che va custodito, ma siamo pure di passaggio quaggiù, stranieri in terra, perché ospiti invitati e attesi nei cieli, dov’è la nostra cittadinanza (cfr Fil 3,20).
Nel frattempo, come discepoli viandanti, siamo chiamati a fissare lo sguardo su ciò che non tramonta, sulla carità che non avrà mai fine (cfr 1 Cor 13,8), ad accoglierci gli uni gli altri come doni del Signore, a favorire cura e affetto reciproci, ad «avere compassione, prendere parte al dolore di quelli che soffrono, considerare come un male proprio le sventure degli altri» (N. Cabasilas, La vita in Cristo, VI,8). Vi auguro che tale chiamata sia ravvivata dall’ascolto umile e sincero e dalle riflessioni di questi giorni, perché crescano sempre più sentimenti fraterni e maturi un’autentica “ospitalità del cuore”, così che, mentre peregriniamo insieme verso il Regno, siamo sospinti a intraprendere passi più coraggiosi e concreti verso la piena comunione.
Con tali sentimenti invoco su di voi e sui lavori del Convegno l’abbondanza dei doni dello Spirito, mentre vi chiedo di riservarmi un posto nelle vostre preghiere.
Dal Vaticano, 18 agosto 2017

FRANCESCO

© Copyright – Libreria Editrice Vaticana

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Hélène Ginabat

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