Daily meditation on the Gospel

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L’infedeltà a Dio — Meditazione quotidiana

Meditazione della Parola di Dio di Lunedì 5 Giugno, San Bonifacio, vescovo e martire

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Lettura
Dopo aver scacciato i mercanti dal tempio, e la successiva domanda da parte di sacerdoti, scribi e anziani circa l’autorità con cui egli “faceva queste cose”, Gesù racconta la “parabola dei vignaioli omicidi”: lavoravano come affittuari nella vigna del padrone, ma un giorno decidono di impadronirsene. Nulla li trattiene, sono pronti a tutto per ottenerne il possesso: aggrediscono ogni inviato, e in un crescendo di violenze, arrivano ad uccidere il Figlio, unico e prediletto, del padrone. È la profezia di Gesù sulla sua stessa Passione e morte, ad opera delle autorità religiose del suo tempo.
Meditazione
Si possono distinguere tre momenti:  prima, il padrone edifica la vigna e la dà in affitto ai vignaioli; poi, al momento della vendemmia, egli manda i servi a ritirare il raccolto, ma questi vengono bastonati, insultati e uccisi; infine, egli invia il figlio amato, ma la cattiveria dei vignaioli li spinge a bramarne l’eredità e decidono quindi di ucciderlo. L’immagine della vigna, spesso ricorrente nella Bibbia, vuol mostrare l’amore di Dio per il suo popolo, evidenziando la cura amorevole con cui Egli lo assiste e come si preoccupa per la sua crescita spirituale e morale. Israele, però, non è stato fedele e non ha preso coscienza della sua missione nella storia della salvezza. Molti sono stati i profeti che il Signore ha mandato al suo popolo perché si rammentasse dell’alleanza stabilita con lui. Ma Israele non ha voluto ascoltare e, per soddisfare la propria, si è allontanato dalla volontà di Dio, disobbedendogli. Gli israeliti hanno mancato di riconoscere che non erano padroni ma solo servi, erano amministratori ma non proprietari delle ricchezze di Dio. Potremmo provare a immaginare quanto abbia deluso, addolorato il cuore di Dio, il comportamento di questi “vignaioli” malvagi. Anche noi abbiamo ricevuto una “vigna” ben allestita: Egli piantò, circondò, scavò, costruì e diede in affitto. È il Regno di Dio, piantato nel nostro cuore e affidatoci nel giorno del nostro battesimo. Un “regno” che bisogna coltivare e far crescere affinché possa dar frutto. Quale frutto? L’amore verso Dio e verso i fratelli. Gesù è entrato nella nostra vita come il Figlio amato di Dio, e si aspetta da parte nostra frutti di santità. Se già talvolta manchiamo al nostro dovere di servi fedeli, assicuriamoci di non oltraggiarlo con la ribellione; ravvediamoci, invece, e cambiamo atteggiamento, per poter consegnare al Figlio il buon raccolto che il Padre si aspetta.
Preghiera
Signore Gesù, tu ci hai parlato del Padre giusto e misericordioso, che veglia incessantemente sulla Chiesa. Siamo noi quella vigna che la sua destra ha piantato. Ti preghiamo, continua a coltivarla e ad arricchirla di scelti germogli, perché innestata in te, porti frutti abbondanti di vita eterna.
Agire
Come “contadino” nella “vigna del Signore”, dedicherò del tempo al servizio dei poveri.
Meditazione del giorno a cura di padre Miguel Angel Llamas, L.C., tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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