È tempo di passare da una “misericordia assistenziale” a una “misericordia progettuale”

Mons. Lorenzo Leuzzi, direttore della Pastorale Universitaria di Roma, spiega intenti e finalità del Giubileo delle Università al via domani

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È tutto pronto a Roma per l’avvio del Giubileo delle Università, dei Centri di Ricerca e delle Istituzioni dell’Alta Formazione Artistica e Coreutica. Si apriranno i battenti domani pomeriggio, alle 15.30, alla Pontificia Università Lateranense, mentre l’atto conclusivo avrà luogo sabato mattina, con la partecipazione dei relatori all’udienza giubilare con papa Francesco in San Pietro. Contestualmente al Giubileo universitario, si svolgerà il XIII Simposio internazionale dei docenti universitari.
A dare il saluto nella cerimonia inaugurale, sarà monsignor Enrico Dal Covolo, rettore della Lateranense, seguito da quelli del sindaco di Roma, Virginia Raggi, e del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
Dopo le introduzioni, a cura di monsignor Lorenzo Leuzzi, vescovo ausiliare di Roma e direttore della Pastorale Universitaria della Diocesi di Roma, e del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, avranno luogo le lectiones magistrales, tenute dal Premio Nobel per la Fisica, Claude Cohen-Tannoudji, su Scienza e uomo, e da Peter Van Inwagen, docente all’università statunitense “Notre Dame” (Indiana), su Ragione e Fede.
A seguire, la presentazione generale del programma del Giubileo e del XIII Simposio internazionale dei docenti universitari a cura di Maria Chiara Malaguti, docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Modererà Cesare Mirabelli, presidente del Comitato Organizzatore ed emerito della Corte costituzionale italiana.
La giornata si concluderà alle 19 con la celebrazione dei vespri solenni, nella basilica di San Giovanni in Laterano, presieduta dal cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, appena nominato prefetto del neoistituito Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale.
Per entrare nel vivo dello spirito di questo Giubileo, che ha tema Conoscenza e Misericordia. La terza missione dell’Università, ZENIT ha intervistato monsignor Lorenzo Leuzzi, in qualità di responsabile della Pastorale Universitaria romana, principale organo promotore dell’evento, assieme alla Congregazione per l’Educazione Cattolica e al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
La misericordia, ha spiegato Leuzzi, in qualche modo ‘irrompe’ nel mondo accademico e scientifico per plasmare un uomo di domani, che, se si limitasse alla ragione umana o all’etica, ne risulterebbe moralmente mutilato e non potrebbe portare avanti il progetto per un “nuovo umanesimo” che anche papa Francesco sta convintamente promuovendo. Si rende necessaria, pertanto, una nuova sintesi e l’Instrumentum Laboris, che i docenti relatori consegneranno nella giornata di venerdì, intende essere un mezzo per spianare una strada che si sta appena iniziando a percorrere.
Eccellenza, per quale motivo è importante che conoscenza e misericordia si incontrino e collaborino?
Usciamo da un lunga era, in cui conoscenza e misericordia sono state interpretate separatamente. Abbiamo avuto progetti razionalmente ben definiti ma abbiamo avuto anche progetti religiosamente ben definiti. Va detto, però, che i due percorsi non hanno raggiunto l’obiettivo di aiutare l’umanità a costruire quello sviluppo umano integrale, di cui parla anche papa Francesco ma che esprime anche il grande desiderio del Concilio Vaticano II.
Dopo i fallimenti delle due prospettive – quella religioso-fideistica e quella razionale – noi siamo chiamati ad una nuova sintesi, per la quale la dimensione della misericordia si trasforma da esperienza puramente “assistenziale” in una esperienza “progettuale”. Per far questo è necessario che i due pilastri camminino insieme, perché la misericordia senza una capacità interpretativa rischia di essere utopistica. Così come una prospettiva puramente autonoma della conoscenza può diventare, a lungo termine, puramente ideologica. Sono due prospettive alle quali più volte papa Francesco ha fatto riferimento e che, singolarmente, non risolvono i grandi problemi che l’umanità ha davanti a sé. Coniugare misericordia e conoscenza significa passare da un concetto assistenzialistico della misericordia ad una dimensione progettuale, cioè la capacità di interpretare la realtà storica e farsene carico come servizio, perché, se non avremo uomini e donne capaci di servire, non avremo mai la possibilità di costruire, elaborare e poi di realizzare un nuovo sviluppo umano globale.
Cosa significa, concretamente, passare ad una “misericordia assistenziale” ad una “misericordia progettuale”?
Significa rispondere all’invito del Papa a comprendere questo cambiamento d’epoca. Per poter rispondere a questa domanda, bisogna, da un lato, fare un passo in avanti nella riflessione razionale, nella ricerca scientifica e in tutto lo sforzo che l’uomo sta facendo per non fermarsi alle vecchie categorie del passato. Al tempo stesso, dobbiamo essere consapevoli che, quando parliamo di misericordia, parliamo non solo di un atteggiamento – sia pure lodevole – ma parliamo del Vangelo della misericordia, ovvero l’annuncio della presenza reale di Dio nella storia. Non parliamo soltanto, quindi, di una esperienza “religiosa” ma di una prospettiva teologica che è una riflessione ma poi anche la possibilità che il mondo contemporaneo, possa fare esperienza del Vangelo della Misericordia. Questo annuncio può e deve essere l’affidamento ad una nuova progettualità che si arricchisce, da un lato, di una conoscenza nuova (ricerca scientifica e tecnologica, prospettive economiche industriali). Tutte queste potenzialità vanno però coniugate con il grande dono della misericordia, presente in Dio nella storia, perché solo questa sintesi può dare una autorità socio-politica capace di risolvere i grandi problemi della società contemporanea.
In cosa consisterà, invece, l’Instrumentum Laboris che i docenti consegneranno venerdì prossimo?
L’Instrumentum raccoglierà i risultati di 22 sessioni di lavoro parallele, divise in tante discipline accademiche. E poi quelli di quattro forum, quello dei rettori, quello dei centri di ricerca, dei dirigenti amministrativi e dell’alta formazione. Con l’obiettivo di delineare un itinerario di impegno per il futuro, per progetti accademici, disponibili a dare vita a quella che chiamiamo la “terza missione dell’università” che è, in fondo, l’apertura alle grandi sfide della società contemporanea.
Questo Giubileo dell’Università sarà aperto anche a docenti di altre confessioni cristiane o religioni?
Certamente. Avremo rettori di università musulmane, ebree, oltre che di tutte le confessioni cristiane. Ci saranno rettori e docenti provenienti dal Giappone, dall’Iran, dal Libano, dalla Siria. L’idea è che, sul piano culturale, sia possibile “fare comunione” ma, soprattutto, aprire prospettive di collaborazione, perché oggi, si vive in un contesto in cui tutte le componenti della storia sono chiamate a rinnovarsi per dare un contributo determinante allo sviluppo della nuova società.

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Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

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