Un messaggio profondamente ecumenico, reso fortemente significativo dalla coincidenza con l’Anno della Misericordia. La Giornata Mondiale di preghiera per la cura del creato, che si celebra oggi, suscita spunti di natura etica, teologica, politica e perfino artistica. Così è emerso nel corso della conferenza stampa di presentazione del messaggio, tenutasi stamattina in Sala Stampa Vaticana.
L’idea di questa giornata di preghiera, ha ricordato il cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio di Giustizia e Pace, è sorta un anno fa, dal suggerimento del Metropolita Ioannis di Pergamo, che venuto a Roma, aveva presentato l’enciclica Laudato Si’, assieme al porporato ghanese.
Tra i leader ortodossi, com’è noto, il più sensibile al tema ambientale è il patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, il quale “ha da tempo compreso come l’abuso dei doni della creazione da parte degli esseri umani, costituisca un grave peccato”.
La celebrazione della Giornata di Preghiera nel corso dell’Anno della Misericordia, richiama gli esseri umani a “mostrare misericordia verso la casa comune, a riconoscere e a pentirci per i peccati commessi contro il creato e a modificare la nostra condotta di vita attraverso la grazia della misericordia di Dio”, ha aggiunto il cardinale Turkson.
Questa aggressione ai danni dell’ecosistema, ha proseguito il capodiscastero, è innanzitutto “un male ai poveri, infinitamente amati da Dio” e “contro tutti quelli che ancora non sono nati” e deve spingerci a “mettere profondamente in discussione il nostro stile di vita” ed operare una “profonda conversione ecologica” nella nostra quotidianità, che non sia solo individuale ma che coinvolga l’intera comunità.
“È fondamentale, infatti, che si convertano anche gli economisti e i politici, allontanandosi dall’ossessione egoistica di un guadagno elettorale o finanziario a breve termine, e andando verso un sincero apprezzamento del bene comune”.
Anche l’apprezzamento di papa Francesco nei confronti dell’adozione degli Obiettivi Sostenibili di Sviluppo e dell’Accordo di Parigi, è parte di un “fermo proposito di cambiare vita”, come ha affermato lo stesso Pontefice.
Quanto al “debito ecologico” contratto dai paesi avanzati nei confronti dei più poveri, i primi dovrebbero fornire ai secondi i “supporti tecnici e finanziari” di cui necessitano, continuando a disincentivare l’investimento in carburanti fossili.
Il messaggio per l’odierna Giornata di preghiera per il creato, in definitiva, “si pone come logica conseguenza alla Laudato si’ in quanto esso ci mostra come interiorizzare l’insegnamento dell’Enciclica nelle nostre vite e nel nostro mondo”, ha poi concluso Turkson.
Sulle implicazioni più strettamente ecumeniche della Giornata di preghiera per il creato, si è soffermato in modo particolare monsignor Brian Farrell, segretario del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, che ha innanzitutto individuato il punto di partenza dell’ecologia cristiana nel “benedire”, ovvero nel “riconoscere che tutto – l’intero creato e le sue parti – è un dono dell’indicibile amore di Dio, un dono che è stato affidato alla nostra cura e ai nostri sforzi come mezzo per sovvenire alle necessità di tutti”.
Il fatto che i cristiani di tutte le Chiese si ritrovino a pregare insieme a “lodare Dio per la sua opera meravigliosa” e ad “invocare la sua protezione del creato” è poi un “significativo segno di progresso ecumenico”, ha commentato mons. Farrell.
Particolare attenzione al tema, del resto, era stata dimostrata in tempi non sospetti, dal Patriarca ecumenico Dimitrio, che, già nel 1989, “aveva stabilito di dedicare alla preghiera per la salvaguardia del creato il 1° settembre, inizio dell’anno liturgico secondo il calendario ortodosso”, mentre il suo successore Bartolomeo I, per i numerosi convegni e simposi ambientali convocati, è stato ribattezzato il “Patriarca verde”.
L’anno scorso, poi, papa Francesco, accogliendo favorevolmente l’idea del Metropolita Ioannis, ha istituito la Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato, scegliendo come data il 1° settembre, sulla scia del Patriarcato Ecumenico.
“L’auspicio è che, in occasione della Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato, i fedeli di tutte le confessioni si incontrino, anche a livello di diocesi e di parrocchie, per pregare insieme e per collaborare in iniziative comuni su questo tema”, ha ribadito Farrell.
Secondo il presule, il tema del Messaggio, Usiamo misericordia verso la nostra casa comune, “mette in evidenza il legame tra la nostra responsabilità verso il creato e la nostra preghiera e riflessione durante il Giubileo della Misericordia”, con l’invito del Papa a “superare le barriere dell’egoismo che porta ad un uso sfrenato delle ricchezze del mondo, per approfondire il pentimento e per coltivare un cuore misericordioso”.
Pertanto, ha concluso monsignor Farrell, la sfida a “cambiare rotta” nell’approccio all’ambiente è qualcosa che può unire i cristiani “ad un livello molto profondo, nonostante le divisioni visibili che tuttora permangono”.
Ha chiuso il ciclo di interventi lo scrittore irlandese Terence Ward, noto in particolare per il suo romanzo Il guardiano della Misericordia, che parla di come il capolavoro di Caravaggio, Le sette opere di misericordia, abbia cambiato radicalmente la vita del guardiano di quest’opera.
“Tutte le tradizioni sacre parlano di compassione e di solidarietà umana, le quali rimangono la pietra angolare di ogni fede”, ha ricordato Ward, menzionando la Torah, il Corano, fino al Nuovo Testamento.
Le opere di misericordia, dunque, con il pontificato di Bergoglio, si sono simbolicamente arricchite di una ottava opera: “curare la Casa Comune”. Formulando così una esortazione al tempo stesso, “ecumenica ed ecologica”.
Secondo Ward, l’approccio del Papa va “ben oltre le etichette politiche” e la sua non è una semplice “trattazione ambientale” ma è un vero e proprio “commentario morale, sociale, economico e spirituale ad ampio respiro” che “fondamentalmente interroga il nostro stile di vita”, inducendo ad un “esame di coscienza”, quindi ad un “cambiamento di rotta” ed infine al compimento della citata “nuova opera di misericordia”: con “semplici gesti quotidiani” si può “spezzare la logica della violenza, dello sfruttamento e dell’egoismo”.
L’ottava opera di misericordia: curare la Casa Comune
Il messaggio del Papa per la Giornata di preghiera per il creato si pone nello spirito della Laudato si’ e dell’Anno Giubilare